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SCIOPERO GENERALE 6 SETTEMBRE

6 Settembre 2011

6 settembre, aderire allo sciopero generale per non rassegnarsi ad una manovra senza futuro

La Cgil di Parma contro una manovra iniqua e depressiva

Uno sciopero generale inevitabile: la gravità delle scelte assunte dal Governo con la manovra aggiuntiva di ferragosto ha reso impossibile per la Cgil astenersi dal proclamare una grande mobilitazione, che anche a Parma avrà luogo il prossimo martedì 6 settembre e che riguarderà l’intera giornata lavorativa.

 

Il provvedimento, di oltre 45 miliardi, che andranno a sommarsi ai 47 miliardi della manovra di luglio, per un impatto complessivo che supererà i 90 miliardi da qui al 2013, è, secondo la Cgil, depressivo, socialmente iniquo, inefficace e antisindacale, da bocciare nel suo complesso in quanto condanna il Paese alla recessione e alla disgregazione sociale per difendere invece le grandi ricchezze e gli interessi che rappresentano la base di consenso del Governo.

 

Non viene destinata alcuna risorsa né alla crescita, né all'occupazione, mentre i redditi e i consumi dei cittadini continuano a ridursi. Il provvedimento, ancora una volta, colpisce i soggetti sociali più deboli, lavoratori, pensionati, disabili, famiglie, mentre evita di intervenire sull'evasione fiscale, sulle rendite finanziarie e sui grandi patrimoni. Per portare solo alcuni esempi: la manovra aumenta le tasse sui redditi da lavoro dipendente e da pensione, consentendo ai Comuni, depauperati di risorse, di elevare l’addizionale Irpef; riduce inoltre la spesa per l’assistenza (vedi assegno di accompagnamento e assegno per i disabili) con la cosiddetta delega assistenziale e fiscale, che taglia le detrazioni e le deduzioni e aumenta l’IVA. In questo modo si limita peraltro ancor più il diritto alla salute, già ridotto dalla prima tranche della manovra, che reintroduceva il ticket, fatto che, anche in regioni come la nostra che hanno deciso di graduare il pagamento del ticket in base al reddito, comporterà comunque un aumento della spesa sanitaria per la maggior parte delle persone.

 

Altro capitolo di grande gravità è quello che riguarda la “manomissione” del sistema previdenziale, al solo scopo di fare cassa, penalizzando ancora una volta soprattutto i dipendenti pubblici e le donne e mettendo in discussione diritti come la tredicesima, la riscossione del Tfr al termine del rapporto di lavoro o la pensione di reversibilità.

 

Insomma, non si affrontano in maniera strutturale le cause del deficit, né si pensa a porre le basi per ridurre realmente il debito. Inoltre, pretendendo di cancellare per legge uno strumento di regolazione generale dei diritti dei lavoratori come il Contratto Nazionale di lavoro, la manovra contiene un inaccettabile carattere antisindacale (articolo 8 del decreto, che prevede che gli accordi aziendali firmati anche da sindacati di comodo possano peggiorare le condizioni di lavoro in deroga al CCNL e alle leggi anche in materia di licenziamento).

 

Altra scelta fortemente criticata dalla Cgil è quella di spostare o accorpare alla domenica le festività civili e laiche, che significa colpire l'identità e la storia del nostro Paese, indebolirne la memoria, rappresentando un grave limite per il futuro e producendo peraltro un danno all’economia turistica. Per questo motivo la Cgil ha deciso di lanciare una petizione popolare a difesa delle feste della Liberazione, del Lavoro e della Repubblica.

 

La Cgil ritiene che, a saldi invariati, un’altra manovra sia possibile; a tale proposito ha messo a punto una “contromanovra” che, punto su punto, a partire dalla riforma fiscale, individua proposte alternative a quelle del Governo, in un’ottica di equilibrio tra giustizia sociale, risanamento dei conti e prospettive di crescita.

 

A Parma il programma della manifestazione prevede il concentramento in piazzale Santa Croce alle ore 9 con un corteo nelle strade del centro storico e il comizio conclusivo in piazza Garibaldi di Pietro Ruffolo, della Segreteria Nazionale Flai Cgil.

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