14 DICEMBRE, “LE TRINCEE DEL POPOLO” A TEATRO
DUE.
MINARDI PRESENTA IL SUO LIBRO SULLE BARRICATE,
IN UNA CONVERSAZIONE CON VARESI, DONATI E
MAESTRI
Si rinnovano le
occasioni per ricordare il 90esimo anniversario delle barricate di Parma. Il
prossimo venerdì 14 dicembre, alle
ore 18.30,
sarà la volta del Teatro Due di Parma, dove
Marco Minardi,
storico e direttore dell’ISREC, presenterà il suo ultimo libro,
“LE TRINCEE DEL POPOLO. BORGO
DEL NAVIGLIO, RIONE TRINITÀ, PARMA 1922” (Ediesse
Editore), realizzato in occasione delle celebrazioni promosse dalla CGIL di
Parma per il novantennale rivissuto lo scorso 20 settembre a Palazzo del
Governatore.
Si tratterà di un
incontro in forma di conversazione tra l’autore e Valerio
Varesi, scrittore e giornalista, Paola Donati, direttore
Fondazione Teatro Due, Patrizia
Maestri, segretaria generale CGIL Parma.
A coronamento dell’iniziativa, ad ingresso libero fino ad esaurimento
posti, verrà proiettato il cortometraggio documentario “Si
erano vestiti della festa”, prodotto dallo SPI CGIL di Parma.
“Per comprendere le ragioni
della vasta adesione all'antifascismo militante degli abitanti dei rioni
popolari di Parma nuova, oltre
a considerare le precarie condizioni in cui erano costretti a vivere, occorre ricercare anche nell'anima
più profonda della classe lavoratrice di quei borghi. Si trattava certamente di
tempi difficili per i ceti subalterni urbani obbligati a fare i conti con una
situazione economica e sociale che li inchiodava ad una esistenza precaria, a
tratti anche miserabile. Nel tentativo di contrastare le avversità a cui erano
condannati tuttavia riaffiorò ancora una volta quell'antica volontà di riscatto sostenuta dalla intransigente
avversione per il potere soverchiante, politico o economico che fosse, che da
decenni alimentava insofferenza tra quelle comunità racchiuse nei loro borghi.
Un senso di indignazione che
in quegli anni così difficili e incerti sembrò irrompere con forza sulla scena
della città, la generazione rivoluzionaria del Venti, sostenuta da un robusto
sentimento di rivolta” (dalla quarta di copertina de “Le trincee del popolo”).
“Ripensare le barricate, a 90
anni da quegli avvenimenti, non vuole essere un gesto meramente celebrativo. Nessun
obbligo istituzionale impone alla Cgil di Parma di rievocare quei giorni così
emblematici, carichi di storia e di umanità. L’intento è invece quello di
mettere a disposizione della città e della comunità un nuovo contributo
storiografico. Un’opportunità di approccio in qualche senso finalmente diverso,
inedito, a un periodo e a un episodio su cui si sono stratificate nel tempo
chiavi di lettura che, come spesso accade, hanno finito per evidenziare solo
alcuni aspetti di quella lotta, mettendone tra parentesi altri.
Il racconto delle barricate
del ’22, che indubitabilmente rappresentano uno degli episodi cardine della
storia locale oltre che dell’immaginario popolare e dell’ethos moderno
parmigiano, ha forse troppo a lungo scontato una parziale rimozione
storiografica, che con questo volume abbiamo provato a superare e che ha a che
fare con il ruolo che il movimento dei lavoratori e l’alleanza sindacale hanno
giocato in quelle lotte contro l’avanzata delle squadre fasciste, costituendo
di fatto il collante che ha potuto tenere insieme gli Arditi del Popolo. Un
contributo che, pur non essendo mai stato negato, è sempre rimasto
sottotraccia, come un elemento forse irrilevante, o forse scomodo.
Ecco, la scelta di riprendere
in mano il filo di quel racconto, di quella storia, vuole dunque essere, in
primo luogo, un’operazione culturale: non per presunzione, non per sicumera, ma
per una forma di gratitudine e di omaggio, per un’assunzione di responsabilità
e un’esigenza di testimonianza verso le proprie radici, che sono poi le radici
di una città, di una comunità, di un popolo. La Camera del Lavoro di Parma,
sorta alla fine dell’Ottocento in quegli stessi borghi e quartieri che sono
stati lo scenario dei giorni terribili del ’22, compirà l’anno prossimo centoventi
anni. Centoventi anni di protagonismo, di partecipazione, di rivendicazioni di
quel mondo del lavoro che ancora oggi, in uno scenario molto diverso e
infinitamente più complesso, ma non certo immune da ingiustizie e
sopraffazioni, ha bisogno di trarre ispirazione e insegnamenti da quella
storia, da quelle scelte, da quei giovani. A loro, ai giovani di allora e a
quelli di oggi, precari, disoccupati, scippati di un progetto di futuro, è
soprattutto dedicata questa occasione di riscoperta di una memoria storica che
restituisca al movimento sindacale e al lavoro quel ruolo centrale che troppo
spesso, e strumentalmente, viene rimosso in quanto avamposto di democrazia,
lotta per i diritti e difesa della libertà di tutti”
(Presentazione di Patrizia Maestri, segr. gen. CGIL Parma, a “Le trincee del popolo”).