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Servizi per la prima infanzia nel territorio di Parma: la CGIL traccia la fotografia dati alla mano

29 Agosto 2017
Bussandri e Valcavi: "Occorre un nuovo "Patto per l'educazione", per un sistema dei servizi educativi sempre più aperto e inclusivo"

In vista della imminente riapertura dei servizi educativi con il nuovo anno scolastico, sono stati presentati stamattina in conferenza stampa, presso la Camera del Lavoro di via Casati Confalonieri, i dati statistici relativi ai servizi alla prima infanzia di Parma e provincia, ufficialmente censiti dalla Regione Emilia Romagna e dall'ISTAT, relativi agli anni 2013-2015, e frutto del lavoro di rielaborazione di Anna Valcavi, responsabile del dipartimento Welfare della CGIL regionale, presente all'incontro insieme a Massimo Bussandri, segretario generale della CGIL territoriale.

A seguire le tabelle presentate e le relative considerazioni circa lo stato dell'arte dei servizi 0-3.

 

I SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA A PARMA (E PROVINCIA)

 

PROVINCIA DI PARMA

 

Popolazione 0-2 al 31.12.2014

Posti servizi educativi* 2015

Tasso di copertura

 

Tasso di copertura regionale

11.594

4.101

35,4%

35,5%


COMUNE DI PARMA

 

Popolazione 0-2 al 31.12.2014

Posti servizi educativi* 2015

Tasso di copertura

Bambini in tutti i servizi educativi

5.029

2.259

44,9%

2.011 (89%)

Popolazione 0-2 al 31.12.2013

Posti servizi educativi* 2014

Tasso di copertura

Bambini in tutti i servizi educativi

5.095

2.221

43,6%

2.035 (91,6%)


* Nidi e micronidi, sezioni primavera, spazio bambini, centri per bambini e genitori

Note:

- Il tasso di copertura della Provincia di Parma è in linea con il dato regionale, il tasso di copertura del Comune di Parma è sensibilmente superiore al dato regionale e provinciale;

- Pur in presenza di una sostanziale tenuta (o addirittura incremento) dell’offerta educativa sulla prima infanzia si assiste al progressivo calo dell’utenza e alla non saturazione dei posti disponibili, dovuto sia al calo demografico, sia alle ragioni legate al lascito della crisi economica (madri a casa, calo del reddito disponibile, ecc.).

 

PROVINCIA DI PARMA – FORME GESTIONALI DEI NIDI D’INFANZIA

 

Totale posti nidi

Pubblico diretto

% pubblico diretto

Pubblico a gestione affidata

% pubblico a gestione affidata

Forme gestionali private

% forme gestionali private

3.509

1.233

35,1%

1.501

42,8%

775

22,1%


Confronto con 2012-2013

3.616

1.309

36,2%

1.506

41,6%

801

22,2%


Confronto con dato regionale

37.753

18.081

47,9%

8.764

23,2%

10.908

28,9%


Note:

- la peculiarità di Parma, peraltro sempre più consolidantesi, sembra essere il servizio pubblico a gestione affidata, nettamente superiore sia alla media regionale che a quella di tutte le altre Province dell’Emilia-Romagna;

- per contro, è sensibilmente inferiore rispetto alla media regionale e dei vari territori l’incidenza delle forme gestionali “private pure”, il che amplia la fetta dei servizi educativi a governance pubblica secondo la logica del welfare integrato.

 

COSTO ANNUO A BAMBINO NEI NIDI D’INFANZIA (IN EURO) – DATO 2014

 

Nidi comunali a gestione diretta

9.547

Nidi comunali a gestione indiretta

6.776

Nidi non comunali

6.419

 

Nel Comune di Parma nel 2013 (fonte Istat) sono stati spesi 23.376.571 euro per servizi educativi 0-3 di cui:

-  16.112.250 a carico dei Comuni (pari al 68,9%)

-  7.264.321 di compartecipazione degli utenti (pari al 31,1%).

 

 

Comunale a gestione diretta

Comunale a gestione affidata a terzi

Gestioni private

Utenti per i servizi finanziati dai comuni – 2013

41%

53%

6%

Totale spesa – 2013

48%

49%

3%

 

Conclusioni

 

Il sistema dei servizi educativi per la prima infanzia a Parma è un sistema solido, che tuttavia necessita di interventi manutentivi e di essere ovviamente adeguato alle necessità che si modificano velocemente. La mancanza di manutenzione potrebbe minarne la solidità. 

Un aspetto da sottolineare: è evidente che c’è una quota sempre più rilevante di abbandono o di non fruizione dei servizi educativi legata agli effetti della crisi che ha investito anche il nostro territorio.

Le amministrazioni, a partire da quella di Parma, non possono rimanere inerti di fronte a questo problema: occorre destinare risorse pubbliche a sostenere la fruizione di questi servizi da parte delle famiglie più disagiate e di quelle che hanno subito gli effetti della crisi.

Il territorio e il Comune di Parma spendono infatti ragionevolmente meno della media regionale (in ragione dell’alta incidenza percentuale delle gestioni affidate): occorre un nuovo Patto per l’educazione dove parte della minor spesa viene recuperata, oltre che per le finalità di sostegno alle famiglie, per la sempre maggiore qualificazione e omogeneizzazione dei servizi (e dei diritti di chi opera nei servizi) e per le necessità delle categorie più deboli (sostegno ai disabili). 

Il Patto per l’educazione deve avere come finalità ultima il rilancio di un sistema dei servizi educativi aperto e inclusivo, in grado di non diversificare le opportunità già dalla più tenera età e di preparare a una società inesorabilmente multiculturale (il rapporto tra nuovi nati italiani e nuovi nati stranieri dal 2006 al 2016 è passato da 82,4% - 17,6% a 70,8% - 29,2%).

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