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Sciopero in SMA Serbatoi Spa per il contratto integrativo

22 Novembre 2022
FIOM CGIL e FIM CISL provinciali a fianco dei lavoratori: "Lo stato di agitazione non si ferma"

I lavoratori della SMA Serbatoi di San Prospero e di San secondo sono protagonisti, in questi giorni,  di una pesante vertenza nei confronti della proprietà, a causa del rifiuto da parte dell’azienda di formalizzare l’ultrattività del contratto di secondo livello.

La RSU aziendale, unitamente ai funzionari della FIOM CGIL e FIM CISL provinciali, hanno ripetutamente chiesto, a partire dal mese di febbraio scorso, un incontro per formalizzare un accordo di ultrattività che avrebbe consentito ai lavoratori di percepire un premio lordo di 830€, al raggiungimento di un fatturato previsionale per l’anno 2022 di oltre 18 mln di euro (dati forniti dall’azienda).

La decisione unilaterale da parte dell’azienda di non formalizzare, e quindi non riconoscere, il premio costituisce un grave precedente nella provincia, che vede l’azzeramento della contrattazione della SMA Serbatoi, che fino a questo momento ha vantato una tradizione ultra decennalenella contrattazione di secondo livello.

"Abbiamo ripetutamente esortato la direzione aziendale - è il commento di Vincenzo Parrucchella della FIOM - affinché convenisse ad un rinnovo in ultrattività del contratto di secondo livello che desse la possibilità ai lavoratori di percepire il premio di risultato per quest’anno, che sicuramente avrebbe dato un importate sostegno alle famiglie già in grosse difficoltà. Durante l’ultimo incontro tenutosi presso l’UPI di Parma l’azienda ha offerto solo 200€ netti, erogazione assolutamente insufficiente. Phttp://www.cgilparma.it/c/4099er questi motivi abbiamo avviato tutte una serie di iniziative di sciopero".

Nella giornata di lunedì 21 novembre i lavoratori hanno già svolto un’ora di sciopero in assemblea davanti ai cancelli dei due stabilimenti, e bloccato gli straordinari. La mobilitazione proseguirà anche nei prossimi giorni, con altre iniziative di sciopero finché l’azienda non riconoscerà loro quanto dovuto.

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