Al presidio organizzato davanti ai cancelli dello stabilimento di Pedrignano sono intevenuti i segretari delle sigle territoriali ma anche Ivano Gualerzi, segretario generale Flai Emilia Romagna, Antonio Mattioli, segretario nazionale Flai e Paolo Bertoletti, segretario generale della Cgil di Parma
È stata registrata adesione totale allo sciopero di 8 ore proclamato per la giornata odierna alla Barilla di Pedrignano. L'iniziativa fa parte del pacchetto di 16 ore di sciopero proclamato a livello nazionale a seguito della rottura delle trattative sul rinnovo del contratto nazionale dell'industria alimentare avvenuta il 6 agosto scorso. Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil stanno articolando azienda per azienda gli scioperi e dopo quello del settore dei prosciuttifici di lunedì scorso, oggi i sindacati di categoria hanno riportato un nuovo successo.
Al presidio organizzato dalla Rsu, a partire dalle 5.00 di stamattina, hanno partecipato i segretari dei sigle sindacali territoriali ma anche Ivano Gualerzi, segretario generale Flai Emilia Romagna, Antonio Mattioli, segretario nazionale Flai e Paolo Bertoletti, segretario generale della Cgil di Parma.
Mattioli, che ha preso parte alla trattativa nazionale, ha dichiarato che “Il rinnovo degli alimentaristi è inquinato da agenti esterni che cercano di perturbarne l'esito. Il nostro è l'unico settore che ha presentato una piattaforma unitaria e che procede unitariamente. Le aziende hanno spazio per concedere gli aumenti che chiediamo ma sono frenate da Confindustria e Governo, che non perdono occasione per gettare fumo negli occhi dei cittadini parlando di aumentare la contrattazione di secondo livello quando sono i primi a non volerla fare: questa esiste infatti da sedici anni e solo nel 10% delle aziende viene applicata! L'ondata di scioperi prosegue su tutto il territorio nazionale e contiamo quindi di essere richiamati a breve al tavolo di trattativa, per arrivare alla definizione di un contratto dignitoso, come i lavoratori meritano”.
Paolo Bertoletti ha poi sottolineato che “La vertenza degli alimentaristi riguarda tutta la confederazione perché la loro battaglia rappresenta un precedente, non è che l'anticipo di quello che vedremo a settembre per i settori che rinnoveranno i contratti successivamente. In Italia esiste un problema salariale e tutti, aziende e governo, se ne devono fare carico”.