Si tratta della seconda mobilitazione in pochi giorni promossa da lavoratori e sindacati di categoria di CGIL, CISL e UIL per chiedere subito il rinnovo del CCNL, stop al dumping contrattuale, regole chiare per garantire il servizio sanitario
I lavoratori della professioni sanitarie pagano di tasca propria quote consistenti di iscrizione agli ordini professionali, estesi purtroppo dalle ultime normative , così come pagano i corsi obbligatori di aggiornamento. E questi costi non sono fermi alle quote del 2007, così come non lo è il costo dei beni e servizi.
I lavoratori della sanità privata offrono prestazioni fondamentali e specializzate: sono gli infermieri , i fisioterapisti, gli operatori socio sanitari, i tecnici, i radiologi, psicologi, logopedisti e altri professionisti ancora che assistono e curano i pazienti nei reparti , negli ambulatori , nelle palestre tutti i giorni. E lo fanno con difficoltà sempre maggiori : sono in pochi perché il personale assente non si sostituisce più mentre i pazienti aumentano, la qualità del servizio spesso è lasciata all’iniziativa personale, mancano percorsi di crescita professionale e aumenta la precarietà.
Il settore merita servizi di qualità e prestazioni efficaci e i lavoratori stanno lottando per chiedere un salario dignitoso, regole , trasparenza e investimenti adeguati per essere messi in condizione di lavorare meglio.
Per i lavoratori della Fondazione Don Gnocchi inoltre la situazione è ancora più tesa per i difficili anni di vertenza con l’azienda che ha disdettato il contratto nazionale per aderire ad Aris con un percorso tormentato fatto di disdette e accordi di crisi che hanno richiesto ulteriori sacrifici ai lavoratori attraverso ore di lavoro aggiuntive e applicazione di contratti del settore socio assistenziale.
In queste settimane si stanno svolgendo in tutte le città iniziative pubbliche per denunciare quanto sta accadendo in questo settore in un percorso crescente di mobilitazione che ci vedrà impegnati il 15 Aprile a Roma ad un attivo nazionale e il 17 Aprile davanti alle sedi Aiop e Aris regionali e in ulteriori giornate di sciopero.