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Restituzione Bonus bebé 2005, l'ennesimo pasticcio all'italiana

5 Agosto 2011
I suggerimenti di Cgil e Federconsumatori Parma

In questi giorni oltre 8000 famiglie italiane (a Parma un primo elenco riguarda 95 famiglie) stanno ricevendo dal Ministero dell’Economia e delle Finanze una contestazione di indebita riscossione del Bonus bebè, previsto da un provvedimento di legge per i figli nati negli anni 2005 e 2006.

 

In tali lettere si chiede la restituzione, entro 30 giorni, della somma illecitamente riscossa relativa all’importo di mille euro, e il pagamento della sanzione amministrativa in misura ridotta di 3mila euro, per ogni Bonus bebè riscosso illecitamente, a seguito dell’accertamento della falsa autocertificazione.

 

La Cgil e la Federconsumatori di Parma ricordano che il requisito per beneficiare del bonus, annunciato a suo tempo alle famiglie con una lettera augurale e propagandistica con tanto di felicitazioni per il nuovo arrivo ed un grosso bacio a firma del presidente del Consiglio, era un reddito di 50mila euro. Nella lettera non veniva chiarito se tale reddito fosse da intendersi lordo o netto, cosa che può avere indotto in errore molti richiedenti.

 

Si tratta in ogni caso, nella grandissima maggioranza, di discostamenti minimi rispetto al limite di reddito indicato. In tale senso è doveroso evidenziare l’abnormità delle eventuali conseguenze di natura penale e amministrativa, dettagliate nella lettera inviata in questi giorni, a carico delle famiglie che avrebbero truffato lo Stato, e tutto per un mero errore determinato nella stragrande maggioranza dei casi dalla scarsa chiarezza della normativa e delle informazioni ricevute.

 

Cgil e Federconsumatori di Parma ritengono pertanto indispensabile un intervento chiarificatore del Governo per evitare alle famiglie interessate un ingiusto pregiudizio personale e patrimoniale con l’obbligo ad una assistenza legale, ricordando che nel 2007 il governo Prodi aveva approvato una sanatoria per le famiglie immigrate che avevano ricevuto indebitamente il Bonus proprio a causa della scarsa chiarezza delle comunicazioni ministeriali.

 

La restituzione della somma percepita potrà comunque essere effettuata a rate. In ogni caso Cgil e Federconsumatori Parma invitano tutti gli interessati a non pagare subito la sanzione di 3mila euro ma, eventualmente, dopo accertamenti ulteriori da parte del Ministero e solo dopo che il giudice penale avrà valutato il fascicolo. Non è escluso infatti che la sanzione possa essere evitata se fosse riconosciuta la buona fede del cittadino.

 

La Cgil e la Federconsumatori locali restano a disposizione di tutti coloro che, avendo ricevuto la lettera con la richiesta di restituzione del Bonus bebé, necessitino di chiarimenti o assistenza nelle pratiche. Ancora una volta il tanto sbandierato interesse del nostro Governo per le famiglie si traduce in una politica pasticciata e puramente di facciata, che nega sistematicamente risposte concrete ai bisogni delle stesse.

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