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Prendi l'Ape sociale... prima che voli! Presentata la campagna CGIL e INCA per accedere all'anticipo pensionistico

28 Aprile 2017
Le domande vanno presentate tra il 2 maggio e il 30 giugno 2017

CGIL e Patronato INCA CGIL Parma hanno illustrato oggi in conferenza stampa le modalità per l'accesso all'anticipo pensionistico agevolato (il cosiddetto Ape social). Tra le novità previste in ambito previdenziale dalla Legge di Bilancio 2017, l’Ape social e le misure per i lavoratori precoci, per quanto non ancora sufficienti a dare risposte strutturali, possono infatti rappresentare occasioni per anticipare il pensionamento senza oneri a carico di tanti lavoratori e lavoratrici anche nel nostro territorio.

Intanto va detto, come puntualizzato da Lisa Gattini, segretaria organizzativa della CGIL Parma, e da Nadia Ferrari, direttrice del Patronato INCA, che, se non sarà una vera e propria corsa ad ostacoli, poco ci mancherà. L’Anticipo pensionistico agevolato (cosiddetto Ape sociale), rivolto ad alcune specifiche categorie di lavoratori particolarmente svantaggiate, debutta nei primi giorni di Maggio , salvo sorprese dell’ultima ora, ma non sarà una passeggiata né per i lavoratori né per il patronato. Bisognerà fare i conti con le complesse operazioni di verifica individuale dei requisiti richiesti, ma soprattutto con i tempi contingentati per la presentazione delle domande, imposti dalla norma.  Infatti, l’intenzione del governo, che a breve dovrebbe emanare il decreto attuativo, è di consentire l’inoltro delle richieste entro e non oltre il 30 giugno.
 
Dunque, ci sono solo due mesi di tempo per inoltrare la richiesta di certificazione del diritto all' INPS,    al quale è delegato il compito anche di controllare che la spesa complessiva non superi lo stanziamento di 300 milioni di euro, previsto nella legge di Bilancio per il 2017. 
 
Solo quando saranno resi noti i risultati del monitoraggio e se rimarranno risorse non utilizzate, l’Inps potrebbe esaminare le domande presentate successivamente al 30 giugno e fino al mese di novembre. Una eventualità e non una certezza, dunque, che fa diventare l’Ape sociale una occasione da prendere quasi al volo, come recita il claim della campagna di comunicazione predisposta da Inca, “Prendi l’Ape… prima che voli”.

L’Anticipo pensionistico agevolato, infatti, a differenza dell’Ape volontaria, non comporta alcun onere per i lavoratori e le lavoratrici interessati ed è sostanzialmente una forma di flessibilità di uscita dal lavoro, ma non è generalizzata. Le platee coinvolte sono sostanzialmente divise in due tronconi, fermo restando, per entrambi, il requisito anagrafico di 63 anni entro il 2017. Il primo investe coloro che risultano disoccupati e senza ammortizzatori sociali da almeno 3 mesi, i lavoratori o lavoratrici che assistono da almeno 6 mesi coniuge, genitore o figlio/a conviventi in condizione di handicap grave e gli invalidi civili, con un grado di invalidità pari o superiore al 74%. Per tutti, oltre al requisito anagrafico di 63 anni, è necessario aver maturato 30 anni di versamenti contributivi.

Il secondo filone comprende, invece, lavoratori e lavoratrici che svolgono attività gravose e pesanti, quali sono: edili, conduttori di gru, di mezzi pesanti,  di convogli ferroviari, personale viaggiante, conciatori di pelli e pellicce, infermieri e ostetriche ospedalieri adibiti a turni, addetti alla cura e assistenza di persone non autosufficienti, insegnanti dei nidi e delle scuole di infanzia, facchini, addetti ai servizi di pulizia e operatori ecologici. Una casististiche che evidenzia, come segnala Lisa Gattini, anche un problema di genere, visto che molte di queste professioni sono perlopiù appannaggio femminile. In tutti questi casi, oltre ai 63 anni di età, bisogna aver maturato 36 anni di anzianità contributiva, di cui 6, in via continuativa, in una di queste attività.  

Le specificità sono tali da rendere molto complicata l’operazione. Per questo, è stata predisposto una campagna di informazione affinché i lavoratori e le lavoratrici possano rivolgersi fin da subito alle strutture territoriali del patronato, dove operatori e operatrici competenti e appositamente formati hanno già tutti gli strumenti per intervenire.
 
Il messaggio è rivolto anche ai lavoratori precoci, che possono andare in pensione anticipata,  per i quali potrebbe valere la prima scadenza del 30 giugno per l’inoltro delle domande; quelle che saranno inoltrate successivamente saranno esaminate solo nel caso in cui rimarranno risorse disponibili, sempre entro lo stanziamento finanziario previsto nella legge di bilancio 2017. In questi casi, però, cambiano i requisiti. Per poter anticipare il momento del pensionamento, bisogna aver maturato 41 anni di contribuzione e avere 12 mesi di versamenti prima del compimento del 19esimo anno di età.
 
"Certo queste misure - ha commentato in chiusura il segretario generale CGIL Parma, Massimo Bussandri - rappresentano un sentiero che si è aperto e che prima non c'era, ma sono assolutamente insoddisfacenti e inadeguate rispetto alle necessità che ci si parano davanti. Ci sarebbe bisogno di rimettere mano complessivamente alla Fornero. Noi siamo già in una trasformazione profonda del mondo del lavoro e dell'impresa, dove il sapere e la conoscenza assumeranno un valore sempre più decisivo. Rischiamo di trovarci a breve in una situazione in cui i settantenni lavoreranno e i 27-28enni saranno a spasso, è chiaro che è una situazione che non può reggere in termini di modello di sviluppo complessivo. Occorre inoltre istituire  una garanzia pensionistica minima per i giovani a partire dai tantissimi che hanno lavori precari e discontinui. E questa è una delle primissime cose che ci sarebbero da fare".

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