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Perche' fa paura la manifestazione dell' 8 novembre

27 Ottobre 2008
Dichiarazione di Paolo Bertoletti, segretario generale Cgil Parma

PERCHE' FA PAURA LA MANIFESTAZIONE DELL’8 NOVEMBRE PROMOSSA DA CGIL, EMERGENCY, LEGAMBIENTE, ARCI, CIAC, UDU E SUNIA


Perché alcuni soggetti della città stanno in questi giorni criticando la scelta di Cgil, Emergency, Legambiente, Arci, Ciac, UdU, Sunia di scendere in piazza, il prossimo 8 novembre, con una civile e democratica manifestazione che ha lo scopo principale di far riflettere sulle nuove povertà, su un nuovo possibile modello di stato sociale, su sicurezza e integrazione e su come tutto questo possa essere tenuto insieme dalla grande forza del lavoro?

Credo ci si stato un grande, forse non casuale, fraintendimento rispetto alle iniziative che il nostro sindacato insieme ad altri soggetti sta mettendo in campo. Ci accusano di strumentalizzazioni che non sono nella nostra natura e nelle nostre corde, e mettono insieme fatti e scelte diversi, alimentando inutili e preoccupanti tensioni.

Voglio ulteriormente ribadire, a scanso di equivoci, la solidarietà della nostra organizzazione all’intero corpo della Polizia Municipale, cui va il nostro rispetto e appoggio. Tuttavia, se in questa città la politica non sa far di meglio che soffiare sul fuoco di gratuite polemiche anziché assumersi le proprie responsabilità cercando di risolvere i problemi che ci sono, non è certo colpa nostra. L’appuntamento che ci attende l’8 novembre nasce come un momento propositivo e costruttivo, con una piattaforma di contenuti che interessano la città intera. In particolare sul tema delle povertà credo siamo stati gli unici a raccogliere il grido d’allarme che arriva da diverse associazioni di volontariato, a cui la politica non sta dando risposte.

E' nostro intendimento che l’8 novembre sia un giorno di confronto che, per quanto ci riguarda terminerà con una grande festa. Non vogliamo, lo diciamo chiaramente, che tutto ciò si trasformi in un’occasione di scontro, e per questo faremo la nostra parte.

E' il momento di passare dalle polemiche sterili ai fatti concreti.

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