Manifestazione nazionale CGIL sabato 18 giugno a Roma
Una grande assemblea nazionale in forma aperta in piazza del Popolo a Roma sabato 18 giugno. La CGIL decide di andare in piazza, dopo due anni di pandemia, nel pieno della guerra in Ucraina e nel pieno di una possibile frattura sociale determinata dall’aumento delle disuguaglianze.
Dopo centinaia di piazze e assemblee aperte in tutta Italia di lavoratori, pensionati e rappresentanti delle associazioni - 7 delle quali nella nostra provincia – la Cgil sente il bisogno di lanciare un segnale forte al Governo e al Paese per la giustizia sociale, il riscatto delle persone, la difesa della democrazia e della pace.
Anche da Modena, parteciperanno parecchie centinaia di lavoratori e pensionati, con pullman e treni speciali, per dire che la giustizia sociale in questo Paese passa da noi. Passa dalle nostre azioni, dalle nostre scelte, dalla nostra forza.
“Pace, lavoro, giustizia sociale, democrazia. Camminano insieme” è lo slogan della manifestazione per chiedere di fermare subito la guerra in Ucraina e l’apertura di un negoziato nel quale l’Europa deve svolgere una vera azione diplomatica. La Cgil condanna l’invasione russa e la guerra in Ucraina, così come tutte le guerre nel resto del mondo. Ha attivato, anche in questo caso, aiuti umanitari e progetti di accoglienza.
In merito alle politiche sociali ed economiche, la Cgil chiede di tagliare strutturalmente il carico fiscale su lavoratori e pensionati che sono coloro che in questo Paese pagano le tasse. Si devono tassare le aziende che durante la pandemia e la guerra hanno fatto extra profitti, e aumentare le tasse sulle rendite finanziare, spostando la tassazione dal lavoro alla rendita.
Si chiede una riforma fiscale complessiva fondata sul principio costituzionale della progressività e un contributo straordinario di solidarietà alla fascia più ricca della popolazione.
Occorre rinnovare i contratti collettivi nazionali sulla base dell’inflazione effettiva e non di quella depurata dai fattori energetici.
Non è più accettabile che ci sia competizione tra le persone che per vivere devono lavorare. Tra contratti a termine, part time involontari e tutte le varie forme di contratti, in Italia ci sono 6 milioni di persone che vivono con un reddito annuo intorno ai 10 mila euro. Occorre superare le tante forme contrattuali precarie, introducendo il contratto unico di ingresso a contenuto formativo finalizzato alla stabilità occupazionale.
Occorre mettere al centro la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, affrontare la transizione digitale e ambientale con politiche industriali e investimenti pubblici e privati.
Anche da Parma partirà un'ampia delegazione di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, alla volta di Roma.