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Lavoratori del XXV Aprile: preoccuparsi non basta

29 Dicembre 2019
FP CGIL, CISL FP e UIL FPL di Parma: "Operatori e utenti penalizzati dalla riduzione del servizio"

Si è chiusa ieri 27 dicembre 2019 con un mancato accordo la fase sindacale della procedura di licenziamento collettivo dei lavoratori della Cooperativa Proges del XXV Aprile: la discussione tra le Organizzazioni Sindacali e la Cooperativa, finalizzata a garantire il mantenimento dei posti di lavoro, proseguirà ora in sede istituzionale
 
Quello che sorprende, ancora una volta, è che in tempi stringatissimi (per non dire non rispettosi dei lavoratori) l'Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Parma abbia  scelto di modificare l’assetto dei servizi, con conseguenti riduzioni  già a far data dal prossimo 1 gennaio  2020 e cioè due mesi prima che parta il nuovo appalto.
 
Ancora una volta, chi ne paga e ne pagherà le conseguenza sono e saranno i soliti noti e cioè lavoratori e  utenti: dal 1 gennaio 2020 diversi lavoratori dovranno essere spostati dal XXV Aprile perché non ci saranno ore di lavoro sufficienti per tutti e chi resterà dovrà fare i conti con una organizzazione del lavoro che, oltre che diversa, cambierà e vedrà delle riduzioni di orario.
 
Come FP CGIL, CISL FP e UIL FPL seguiamo da mesi la vicenda del XXV Aprile e stiamo cercando in ogni modo di evitare esuberi di personale, in un percorso costante con la Cooperativa, sia in sede aziendale, che in prefettura, oltre che davanti all’Agenzia Regionale per il Lavoro e senza dimenticare le rivendicazioni fatte nei confronti dell’amministrazione comunale.
 
A noi non basta preoccuparci: anche se faticoso, crediamo che l’unica via sia quella dell’impegno, della responsabilità  e della presenza costanti per costruire percorsi di tutela per i lavoratori.
 
Ci fa piacere non essere soli a condividere la preoccupazione per le sorti del personale, anche se ci avrebbe fatto altrettanto piacere che tutti gli attori interessati da questa vicenda, avessero agito fin da subito il loro ruolo per la risoluzione concreta dei problemi in campo; forse, però, non è troppo tardi per realizzare e non solo invocare, quello sforzo comune che può davvero contribuire a costruire soluzioni per i lavoratori del XXV Aprile.

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