I furbetti e la qualita' delle produzioni

La Flai Cgil di Parma interviene a proposito delle sofisticazioni alimentari

Le ultime notizie che riguardano la Galbani non stupiscono. La magistratura accerterà i fatti del caso specifico, tuttavia è da tempo che la Flai Cgil denuncia il fatto che il mondo imprenditoriale italiano non sia sempre all'altezza dei suoi compiti, che troppe aziende cerchino scorciatoie comprimendo i salari con la catena dei sub-appalti o con la scarsa attenzione alla qualità del prodotto.

Chi abbatte la credibilità di produzioni di eccellenza come il Brunello o la mozzarella di bufala nei pochi istanti che occorre per far giungere al consumatore la notizia, oltre ad essere mosso da interessi criminali, fa un danno enorme a tutto l'indotto.

Il sindacato di categoria ritiene che sia arrivato il momento di interrogarci seriamente sulle prospettive delle nostre produzioni locali di qualità (le sole che hanno un futuro nel mondo globalizzato) ragionando sul ruolo degli enti di controllo e degli organismi certificatori che non devono mai scadere nell'autocertificazione.

Da Parma deve partire una battaglia per riportare al centro dell'attenzione la qualità delle produzioni e del lavoro, coinvolgendo tutti: lavoratori, aziende, consorzi di tutela e enti certificatori per fare qualcosa di più utile a tutto il settore che non operazioni spot come quella di sottrarre dal mercato, senza alcuna pianificazione, un po' di prodotto da destinare in beneficienza.