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Grandi Salumifici Italiani: bene l'investimento a Noceto

1 Dicembre 2015
FLAI, FAI, UILA: "Coniugati diritti ed esigenze aziendali"

Nei giorni scorsi è stato sottoscritto un importante accordo sindacale che ha dato il via libera ad un investimento di 20 milioni di euro che porterà nel parmense più di 80 posti di lavoro.

GSI Grandi Salumifici Italiani ha scelto Parma perché qui ci sono competenze e capacità e perché il nostro si tratta di un territorio che ha fatto dell'eccellenza alimentare la propria caratteristica principale. L'intesa raggiunta, secondo FLAI CGIL, FAI CISL e UILA UIL, dimostra che è possibile coniugare una buona contrattazione, i diritti dei lavoratori e le esigenze delle imprese. Parma è infatti una delle poche province che ha una contrattazione territoriale, il contratto delle Conserve Animali e Prosciuttifici di Parma, che da più di 40 anni migliora le condizioni economiche e normative dei lavoratori del comparto.

In un settore in cui la competitività delle imprese a volte viene giocata solo sul costo del lavoro l'accordo GSI dimostra che buone condizioni contrattuali permettono la crescita dei comparti e garantiscono ricadute significative per tutti, mondo delle imprese compreso. Riteniamo infatti che applicare integralmente gli accordi ed evitare gli appalti della lavorazione, magari a soggetti poco trasparenti che mettono a repentaglio la dignità e la qualità del lavoro, sia un aspetto irrinunciabile a maggior ragione in aziende come quelle alimentari in cui fondamentale è la salvaguardia della tracciabilità e della salubrità degli alimenti.

A proposito dell’intesa, Luca Ferrari, segretario generale della FLAI CGIL di Parma, è convinto che “L'accordo con GSI e gli altri che potrebbero venire dai diversi tavoli aziendali aperti dimostrano che le relazioni del settore continuano a dare frutti e sono buone notizie anche per il confronto nazionale sul rinnovo del CCNL alimentare. Si proceda rapidamente anche a livello nazionale e si diano risposte alle richieste della piattaforma. I riflessi positivi non tarderanno a manifestarsi, mentre in caso contrario Federalimentare si assumerebbe la responsabilità di una stagione conflittuale che non servirebbe a nessuno”.

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