Collaborazione tra pubblico e privato in sanità, cosa succede?

I dubbi della FP CGIL di Parma

“Abbiamo letto con grande preoccupazione le dichiarazioni rilasciate dal Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma e del Direttore Sanitario dell’Azienda USL alla fine della seconda giornata di un convegno promosso dalla cooperativa PROGES sulle collaborazioni pubblico/privato e sui ricoveri impropri che, per motivazioni di carattere sociale, affliggono l’Ospedale cittadino.

Consapevoli delle problematiche enunciate e della necessità di ridefinire la rete territoriale, temiamo che le dichiarazioni rilasciate, sulla necessità di nuove forme innovative di sperimentazione, nascondano nuovi tagli e prevedano una collaborazione ed integrazione pubblico-privato che prelude a nuove privatizzazioni .

Viene da domandarsi come il tutto si concili con il Piano Socio Sanitario Regionale, le sue forme di accreditamento, l’integrazione sussidiaria tra pubblico e privato, ma soprattutto l’integrazione tra sanitario e sociale che alla fine di quest’anno ha portato all’accreditamento delle Aziende Sociali che erogano Servizi alla Persona (ASP).

Nell’accreditamento delle ASP sono infatti definiti i posti letto accreditati di ogni struttura, Comunale o Distrettuale, in rapporto alla popolazione.

Allora di che cosa stiamo parlando? Della trasformazione e cessione alla cooperazione dei posti letto che oggi sono di Lungodegenza post acuzie o di Ospedale di Comunità nel distretto di Parma?

Se la Regione a Parma, tramite le due Aziende, vuole agire nella direzione di nuove sperimentazioni, esistono le sedi istituzionali dove i progetti vanno presentati.

La FP CGIL di Parma è sempre stata disponibile al confronto e le innovazioni di sicuro non la spaventano purché si vada nella giusta direzione, con un percorso chiaro e trasparente che non metta lavoratori pubblici contro lavoratori privati”.

Fp Cgil Sanità