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CGIL Parma, tesseramento 2012

9 Gennaio 2013
"Si conferma la fiducia di lavoratori e disoccupati"

Si è svolta nella mattinata odierna, alla presenza del gruppo dirigente, la conferenza stampa in cui la CGIL di Parma ha illustrato i dati del tesseramento 2012, contestualizzandoli nell'ambito dell'attività sindacale svolta nell'anno appena concluso. 

Nonostante l’acutizzarsi di una recessione senza precedenti dal Dopoguerra, che insieme al Paese ha investito pesantemente anche il nostro territorio, la Cgil di Parma si conferma come organizzazione capace di dare rappresentanza a lavoratori, disoccupati e pensionati, chiudendo il tesseramento 2012 con una sostanziale tenuta degli iscritti che suffraga il forte mandato di rappresentanza riconosciuto al sindacato di via Casati Confalonieri. Infatti, la lievissima flessione registrata (-0,26%) non può stupire, in considerazione della caduta occupazionale e dell’incremento di contratti precari che ha interessato la nostra provincia nell’ultimo anno, con particolare riferimento ad alcuni settori sui quali la crisi ha impattato pesantemente.

L’analisi dei diversi comparti permette di evidenziare, a partire dall’incoraggiante aumento (+0,71%) dei lavoratori attivi rispetto ai pensionati - tendenza avviata già negli scorsi anni a seguito delle ultime riforme previdenziali -, una significativa complessiva tenuta dei comparti industriali (metalmeccanico, chimico e agroalimentare), a fronte purtroppo di una recrudescenza di sofferenza nell’edilizia (-12,08%), che conferma una criticità di sistema ormai consolidata, legata alla chiusura di tantissimi cantieri del territorio e alla ben nota crisi del mattone.

E se anche i comparti della grafica, pubblicità e editoria registrano un calo (-2,06%), così come il settore bancario-assicurativo (-2,19%), tesseramenti più che lusinghieri caratterizzano invece il commercio e il settore dei servizi da un lato (+12,70%), il cui sindacato di categoria consolida fortemente la capacità di intercettare quella parte di mondo del lavoro espulsa dall’industria a causa del calo della produzione, e, dall’altro, il sindacato dei metalmeccanici, che per la prima volta supera quota 5000 iscritti, incrementando del 2,58% i propri affiliati. Sostanziale tenuta anche per il pubblico impiego e i trasporti, che rispettivamente aumentano di qualche punto gli iscritti rispetto al 2011. E se prosegue la difficoltà nel tessile e nel settore energetico (settore quest’ultimo che ha visto recenti ristrutturazioni), una battuta d’arresto si evidenzia nel comparto scuola, Università e ricerca, notevolmente cresciute nello scorso anno.

Una menzione particolare merita il sindacato delle nuove identità di lavoro (contratti a progetto, partite Iva, somministrati…), che rafforza notevolmente la già interessante performance del 2010,  registrando un aumento del 4,71%. Dato che si spiega da una parte con la crescita sostanziale delle nuove forme di lavoro precario e, dall’altra, con l’aumento dei disoccupati che si rivolgono al sindacato per le tutele del caso.

Discorso a parte infine per il sindacato pensionati, il cui tesseramento continua ad essere negativamente influenzato (-1,06%) dalla dinamica di contrazione dei pensionamenti, fenomeno che prosegue una tendenza avviata già da qualche anno e che l’ultima riforma Monti-Fornero ha ulteriormente amplificato.

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