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Certificati invalidità civile, una tariffa spesso "incivile"

4 Maggio 2010
La denuncia del Sindacato Pensionati della Cgil di Parma

Lo Spi Cgil di Parma ha segnalato nelle scorse settimane, attraverso una lettera indirizzata all’Ordine dei Medici provinciale e all’Azienda USL di Parma (servizio Medicina di Base) un problema messo in evidenza da alcuni anziani che si sono rivolti al sindacato per chiedere aiuto.

 

Si tratta di persone di condizioni economiche modeste, o addirittura disagiate, che, come spiega Patrizia Maestri, segretaria generale del sindacato pensionati della Cgil provinciale, “si sono viste richiedere dal proprio medico di famiglia un compenso decisamente elevato per il rilascio del certificato di invalidità civile e di accompagnamento. Si tratta di cifre che oscillano da un minimo di 40 euro a oltre 90 euro, cifre che l’Ordine dei Medici ha giustificato spiegando che la compilazione di tale certificato non rientra tra i compiti previsti dal contratto collettivo nazionale per la medicina generale, e pertanto viene svolta in regime libero professionale”. Insomma, non vi sono parametri minimi e massimi da rispettare, e pertanto la decisione sulla tariffa da applicare è lasciata al medico stesso.

 

“Spesso – aggiunge la Maestri – questi anziani, soggetti di per se’ deboli e talvolta non autosufficienti, sono anche soli e faticano a pagare una somma come questa. Per questo abbiamo chiesto che sia l’Ordine che l’azienda sanitaria si impegnino affinché vengano adottati criteri più equi nella definizione dei compensi per questo genere di prestazioni, che tengano conto delle condizioni economiche e sociali dei pazienti”. “È possibile che un anziano, magari con una pensione minima, debba pagare fino a 95 euro per accedere a quello che è un proprio diritto?”.

 

In sostanza, secondo il Sindacato Pensionati, sarebbe forse più “civile” individuare linee guida comuni per la definizione delle tariffe relative al rilascio di questi certificati che demandare al medico, talvolta all’oscuro delle particolari condizioni economiche e sociali del paziente, una eventuale valutazione della situazione.

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