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Blitz della guardia di finanza alla Parmacotto

5 Luglio 2016
FLAI e UILA: “Ancora un caso, dopo Parmalat, in cui i “furbetti” dei bilanci mettono a rischio i lavoratori”

A pochi giorni dall’omologazione del Concordato Parmacotto è arrivata la notizia del blitz della GDF che ha eseguito un provvedimento di sequestro patrimoniale pari a 11 milioni di euro. I motivi del sequestro sarebbero da ricondurre, da quanto è dato apprendere dai mezzi di comunicazione, a fatti accaduti nel 2011 quando la Parmacotto, guidata da Marco Rosi, avrebbe presentato bilanci falsificati per ottenere contributi pubblici veicolati dalla SIMEST, società controllata dalla Cassa Depositi e Prestiti.

Ancora una volta una grande e importante impresa alimentare parmense è coinvolta in situazioni di dissesto finanziario creato da imprenditori che truccano i bilanci. Ieri con la Parmalat oggi con Parmacotto.

Ancora una volta, a rischiare ci sono centinaia di lavoratori che, già nella fase del “concordato preventivo in continuità”, hanno pagato un prezzo: due anni di cassa integrazione straordinaria e 30 uscite in mobilità volontaria.

Pur in presenza di un piano industriale che non convinceva del tutto il sindacato, l’attuale progetto industriale, presente nel concordato preventivo, consente la continuità produttiva.

Le organizzazioni sindacali FLAI CGIL e UILA UIL e le RSU Parmacotto continueranno a lavorare per scongiurare qualsiasi scenario che possa prevedere una qualsiasi ipotesi di fallimento. Un’ipotesi che vanificherebbe anni di sforzi e sacrifici compiuti in questi due anni da parte di tutti: lavoratori e creditori.

Le organizzazioni sindacali e le RSU nel garantire continuità produttiva pretenderanno, con tutti gli strumenti possibili, con la nuova direzione aziendale, un confronto finalizzato a salvaguardare l’azienda, il marchio, la qualità dei prodotti e i diritti dei lavoratori.

Ancora una volta, così come nel Crack Parmalat, appare sempre più necessario rendere maggiormente trasparente il rapporto fra finanza, produzione e investimenti. Trasparenza che deve servire per salvaguardare i risparmiatori, il lavoro e i lavoratori.

Le organizzazioni sindacali non mancheranno di mettere in campo tutte le possibili iniziative, comprese quelle di mobilitazione, per mantenere una delle tante eccellenze produttive di qualità importanti per il nostro territorio, ma anche per tutto il made in Italy.

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