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Asilo nido "La rondine", no all'esternalizzazione

7 Dicembre 2019
CGIL e CISL, con i sindacati di categoria, ribadiscono in una lettera aperta la contrarietà alla totale privatizzazione di un servizio essenziale per la comunità e ribadiscono la proposta di stipulare una convenzione con l'Azienda Pedemontana Sociale

CGIL e CISL  provinciali, insieme ai rispettivi sindacati di categoria del pubblico impiego FP CGIL E CISL FP hanno indirizzato una lettera ai cittadini e ai Consiglieri dei Comuni di Sala Baganza e Felino, ai Consiglieri Regionali,  ai Deputati e Senatori eletti nei collegi del territorio di Parma, a proposito delle sorti dell'asilo di Felino.
 
sindaci dei Comuni di Sala Baganza e di Felino hanno confermato - spiegano  Raffaele Tagliani e Riccardo Barletta, CGIL, con Matteo Casetti  e Matteo Fiore, CISL - nell’incontro del 28 novembre scorso con le Organizzazioni Sindacali, la volontà di esternalizzare l’asilo nido “La Rondine” e, di conseguenza, il personale comunale addetto a partire dal prossimo anno scolastico.

Questo significa che l’asilo sarà totalmente gestito da un soggetto privato che ne organizzerà, in autonomia,  l’attività e coordinerà i lavoratori del Nido. 

A tutt’oggi, a fronte di continue richieste di analisi puntuali per verificare le ragioni politiche e tecniche della volontà espressa dalle due Amministrazioni coinvolte, si sono avute solo generiche motivazioni.

È stato richiesto un piano di sostenibilità dove si possano almeno individuare i costi e i benefici di questa trasformazione della natura organizzativa dei Servizi in questione ma, anche a questa proposta e richiesta, le Amministrazioni hanno risposto chiudendosi nella, a sentir loro, indifferibile scelta e accelerando il percorso esecutivo di questa trasformazione.

Da sempre le organizzazioni sindacali CGIL e CISL unitamente alle proprie categorie sindacali della Funzione Pubblica, sostenute dai lavoratori, hanno espresso una totale opposizione a questo percorso,  che non farebbe altro che proseguire nel rendere molto più povero il valore aggiunto della gestione e del controllo diretto in capo ai Comuni, in Servizi profondamente importanti per il Bene Comune dell’intera comunità.

A partire da tale contrasto di principi i sindacati hanno provveduto a fornire alcune proposte che si inserivano in una idea strutturata di servizi educativi totalmente pubblici che, tramite un pensiero lungo di prospettiva, oggi e domani,  sia in grado di reggere anche le problematiche di tipo economico presenti, senza però permettere che la sostenibilità finanziaria possa diventare l’alibi per condannare sempre all’esternalizzazione il Servizio Pubblico. 

Sia ben chiaro che la proposta sindacale non è conseguente ad un giudizio negativo sulla qualità della gestione “mista” tutt’ora presente.

Tuttavia il mantenimento e lo sviluppo della gestione interamente pubblica nei servizi ritenuti essenziali sono fondamentali per la vita e per la  tipologia stessa di servizio erogato, per cui la sua qualità non può mai essere considerata unicamente un costo bensì sempre e soltanto un investimento fondamentale per la crescita condivisa della comunità.

È avviso dei sindacati che un Sindaco, invece di cedere di fronte all’interesse del  mercato, abbia il dovere, con tenacia ed impegno, di produrre ogni utile tentativo per prevenire le esternalizzazioni. 

Va ricordato che la Regione Emilia-Romagna nel corso del 2019, attraverso importanti finanziamenti e normative, ha sostenuto un positivo modello di servizio educativo a gestione diretta pubblica: ma,  nonostante questo, vediamo che troppe scelte che avvengono sul territorio vanno nella direzione opposta, volendo giustificare l’esternalizzazione dei servizi come l’unico percorso fattibile.

Per questi motivi, le organizzazioni sindacali CGIL e CISL unitamente alle proprie categorie sindacali della Funzione Pubblica, insieme ai lavoratori dei due Comuni, hanno indicato più volte ai Sindaci dei Comuni interessati una soluzione alternativa alla esternalizzazione che offra la possibilità di garantire il carattere pubblico del lavoro e del servizio educativo: stipulare una convenzione con la Azienda Pedemontana Sociale, Azienda Pubblica di cui i Comuni di Sala Baganza e Felino sono soci tanto quanto i Comuni di Collecchio, Traversetolo e Montechiarugolo.

Si tratta di quell’ente che già gestisce i servizi socio-assistenziali sul territorio della Unione Pedemontana Parmense,  ne conosce le esigenze e che, per sua stessa natura giuridica, è stata creata come soggetto gestore pubblico anche per i servizi educativi. 

In questo modo la programmazione, l’organizzazione e il servizio dell’asilo nido “La Rondine” resterebbero totalmente sotto il controllo delle Amministrazioni.

Le Amministrazioni, al momento hanno rifiutato anche questa ipotesi orientata verso l’Azienda Pedemontana Sociale senza però, anche in questo caso, dimostrare nella realtà le ragioni della propria contrarietà tramite valutazioni puntuali nel merito.

Certi che i cittadini e le cittadine di Felino e Sala Baganza siano in grado di giudicare la politica dei propri amministratori i sindacati hanno voluto richiamare, con questo ennesimo grido di allarme, l’attenzione di tutti e tutte su scelte politiche, volontarie e non obbligate, che saranno determinate in questi giorni ma che avranno decisive ripercussioni sul futuro di famiglie, bambini e lavoratori.

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