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ADESSO BASTA! CGIL e UIL proclamano lo sciopero generale per giovedì 11 aprile. Le richieste: zero morti sul lavoro, una riforma fiscale giusta, un nuovo modello sociale e d'impresa

3 Aprile 2024
L'astensione sarà di 4 ore a fine turno per tutti i settori privati, 8 ore per i settori dell'edilizia, legno, laterizi, lapidei, cemento. Presidio davanti alla Prefettura di Parma alle ore 16.00.

CGIL e UIL hanno proclamato uno sciopero generale per il prossimo giovedì 11 aprile. L'astensione dal lavoro sarà di 4 ore a fine turno per tutti i settori privati, tranne per i settori dell'edilizia, legno, laterizi, lapidei, cemento, che incroceranno le braccia per 8 ore.

A Parma è previsto un presidio davanti alla Prefettura, in strada della Repubblica, 39, alle ore 16.00

Tutte le lavoratrici e i lavoratori sono invitati ad aderire e a partecipare alla mobilitazione.

 

GLI OBIETTIVI E LE RAGIONI DELLO SCIOPERO SONO:

1. ZERO MORTI SUL LAVORO

• La salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa.

• Cancellare le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato.

• Superare il subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati.

• Rafforzare le attività di vigilanza e prevenzione incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del Lavoro e nelle Aziende Sanitarie Locali.

• Mai al lavoro senza un’adeguata formazione e diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori.

• Una vera patente a punti, per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza.

• Diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza.

• Obbligo delle imprese ad applicare i CCNL firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto delle norme sulla sicurezza; quali condizioni per poter accedere a finanziamenti/incentivi pubblici.

2. UNA GIUSTA RIFORMA FISCALE

Lavoratori dipendenti e Pensionati pagano oltre il 90% del gettito IRPEF, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute. L’evasione complessiva continua ad essere pari a 90 miliardi all’anno.

• La delega che il governo sta applicando invece di combattere l’evasione fiscale e contributiva introduce nuove sanatorie, condoni e concordati. Non tassa gli extraprofitti, favorisce le rendite finanziare e immobiliari, il lavoro autonomo benestante e le grandi ricchezze.

Questa impostazione del governo va contrastata ed invertita:

• È necessario ridurre la tassazione sul lavoro dipendente ed i pensionati, tassare le rendite e contrastare l’evasione;

• Promuovere così un fisco progressivo abolendo la flat tax, estendendo la base imponibile dell’IRPEF a tutti i redditi;

• Indicizzare all’inflazione reale le detrazioni da lavoro e da pensione e detassare gli aumenti contrattuali;

• Occorre andare a prendere le risorse dove sono per finanziare sanità istruzionenon autosufficienzadiritti sociali e investimenti pubblici.

3. UN NUOVO MODELLO SOCIALE E DI IMPRESA

Vogliamo rimettere al centro delle politiche economiche e sociali del governo e delle imprese il valore del lavoro a partire dal rinnovo dei CONTRATTI NAZIONALI e da una legge sulla rappresentanza, la centralità della salute e della persona, la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione a partire dal Mezzogiorno.

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