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RADIO AEMILIA: contro la mafia e contro il silenzio

13 Febbraio 2016

RADIO AEMILIA: contro la mafia e contro il silenzio

Sabato 13 febbraio, ore 15.30, Cinema Teatro Edison

 

La mafia si combatte anche sopra un palcoscenico.

Parlarne, non essere omertosi, è la prima condizione per scuoterne le fondamenta.

Per questo una piccola compagnia di attori amatoriali, il gruppo teatrale ONDAEMILIA, ha pensato di mettersi alla prova con una produzione sulle infiltrazioni mafiose in Emilia-Romagna. Lo spunto di cronaca è quello dell’inchiesta “Aemilia”, intrecciato ad un omaggio alla tristemente nota esperienza di Radio Aut di Peppino Impastato.

Nasce così RADIO AEMILIA: contro la mafia e contro il silenzio; il testo è di Gabriella Corsaro ed Enrico Gotti, impreziosito dal contributo di Rocco Caccavari, per una produzione targata SPI CGIL Parma cui hanno collaborato LIBERA e Unione degli Universitari di Parma. Il patrocinio è della Regione Emilia-Romagna.

L’ingresso allo spettacolo, in calendario per sabato 13 febbraio, ore 15.30, al Cinema Teatro Edison, in largo 8 marzo, 9 a Parma, è gratuito fino ad esaurimento posti.



RADIO AEMILIA

 

 

«Forse tutta l'Italia va diventando Sicilia… E sale come l'ago di mercurio di un termometro, questa linea della palma, del caffè forte, degli scandali: su su per l'Italia, ed è già, oltre Roma… »

(Leonardo Sciascia, Il giorno della civetta, 1961)

 


La linea delle palme, la linea del silenzio, la linea del malaffare sale come l'ago di mercurio di un termometro. L'Emilia-Romagna scopre un atteggiamento che non si sarebbe mai aspettata: l'omertà. Boss, carnefici e uomini d'affari, vivono accanto a noi da 30 anni, a cento passi, ma per i vicini di casa non esistono, oppure sono “brave persone”. Tutti sanno ma nessuno parla. Come si fa a rompere il silenzio? Peppino Impastato urlava la sua voglia di libertà e bellezza, parlava a una terra che non voleva ascoltare. Abbiamo voluto ricreare una radio, ispirata alla trasmissioni, alle invenzioni di Peppino Impastato andate in onda su Radio Aut. L'abbiamo chiamata Radio Aemilia, “Aemilia” come l'indagine che nel gennaio del 2015 ha squarciato il velo sulla presenza della 'Ndrangheta in Emilia-Romagna.

 

Lo spettacolo

 

Radio Aemilia è uno spettacolo teatrale che parla di mafia in Emilia-Romagna, e per farlo immagina una radio libera, che vuole rompere il silenzio, per denunciare la colonizzazione delle organizzazioni mafiose, per prendere in giro la politica, il mondo delle imprese, e tutti quelli che fanno finta di non vedere, o peggio, collaborano, fanno affari.
Allo stesso tempo, questo spettacolo è per noi il frutto di un'esperienza straordinaria, che ogni anno si svolge in provincia di Parma, a Salsomaggiore Terme, ed è il campo di Libera. Nello spettacolo vogliamo riproporre lo stesso impegno, la stessa vitalità, la stessa voglia di non abbassare gli occhi che hanno i ragazzi e le ragazze, i volontari del campo di Libera.

Nello spettacolo abbiamo inserito anche la voce di alcuni dei partecipanti di questo campo, che parlano di resistenza alle mafie. Il campo di Libera a Salsomaggiore, a San Nicomede, in località Millepioppi è l'unico campo di “E!state Liberi” organizzato nella Regione Emilia Romagna. Ci sono incontri di formazione e di legalità, testimonianze di familiari di vittime di mafia, di chi si è ribellato al pizzo, di giornalisti con la schiena dritta, e attività in un bene confiscato, assegnato al Parco Regionale dello Stirone e Piacenziano dal Comune di Salsomaggiore.

 

 

L'idea

 

Questo spettacolo è stato voluto e prodotto dallo Spi Cgil, il sindacato pensionati italiani di Parma, che ha collaborato al campo antimafia di Salsomaggiore. I volontari dello Spi collaborano con la gestione della cucina del campo, condividono momenti di impegno e confronto con i partecipanti, arrivati da diverse parti d'Italia. Lo Spi, che rappresenta 39.000 pensionati a Parma, sa che ci sono battaglie che non hanno limiti di età. Per lo Spi è prioritario coinvolgere quante più persone nelle iniziative contro l'illegalità, per un Paese libero dal silenzio e dal malaffare, dalla parte di chi porta avanti quotidianamente questo impegno, come l'associazione Libera fondata da Don Ciotti. Lo Spi sa che tante persone, nonni, anziani, bisnonni, hanno ancora tanto da dire, tanto da dare, su un terreno che unisce le generazioni.

 

Autori e interpreti

Lo spettacolo è stato scritto da Gabriella Corsaro e da Enrico Gotti, con la preziosa collaborazione di Rocco Caccavari. Gli interpreti non sono attori professionisti, alcuni di loro hanno esperienza di teatro amatoriale, altri sono alla loro prima esperienza, insieme formano la compagnia teatrale OndaEmilia.

Gli interpreti:
Stefano De Stefano: nato milanese da padre calabrese, diventa parmigiano per amore. Appassionato di teatro e cinema, è fondatore di Ogm, Ombre geneticamente modificate, compagnia teatrale di Parma. Ha accettato subito l'invito di Gabriella sua amica di gioventù, per urlare come Peppino: “la mafia è una montagna di merda!”
Luisa Diana: sindacalista, ha scritto e recitato nello spettacolo “8 personaggi in cerca di datore”,nato da un progetto di Nidil Cgil e Sol - servizio orientamento al lavoro, in cui gli attori in scena erano precari e disoccupati.

Marco “Fats” Fornasari: 60 anni, lavora in ospedale, come impiegato amministrativo, appassionato di blues e di jazz. 

Giancarlo Manco: 25 anni, nato a Gagliano del Capo (Lecce), studente di Farmacia e musicista, membro dell'Udu Parma.
Paolo Bertoletti: 59 anni, sindacalista e appassionato di musica e teatro. Canta da 8 anni con il Coro Estense di Montecchio Emilia diretto al M° Pagliarini e da circa un anno recita e canta, nella commedia musicale dialettale, con la Compagnia “Artisti per caso”.
Enrico Gotti: 33 anni, giornalista collaboratore della “Gazzetta di Parma”, addetto stampa Spi Cgil, autore del libro “Un'estate più forte del silenzio”.

Davide Licchelli: 20 anni, studente di Beni artistici e dello spettacolo, ha recitato nella compagnia teatrale di Franco Diso-Pisani, fa parte dell'Udu Parma

adattamento musicale:
Marco Todeschi: sindacalista, chitarrista del gruppo “Il mostro finale”.

Canto e regia teatrale

Gabriella Corsaro: Diplomata in canto lirico, ha cantato come soprano in vari teatri italiani ed europei, e si è poi dedicata alla direzione di coro, che svolge con il Coro Ars Canto "G Verdi" e il coro "R. Pezzani" di Parma. Dall'esperienza sull'uso della voce ha sviluppato una traiettoria didattica che l'ha portata a collaborare con l'Università di Parma e Teatro Due, completando così le proprie competenze con l'esperienza nel teatro di parola. Intensa è la sua attività a sostegno della cultura dell'antimafia e della legalità.

Spettacolo teatrale prodotto dallo Spi Cgil in collaborazione con Libera e Udu – Unione degli universitari con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.


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