“LA CITTÀ DI
DOMANI: RIPARTIAMO DALLA CULTURA?”
CGIL, SLC E
FP invitano a discuterne il 12 maggio ai Voltoni del Guazzatoio
Parma, una città sospesa, che vive una fase di svolta. Parma, capoluogo
commissariato (ancora per poco) di una “food valley” che la crisi globale fa
scricchiolare. Parma, la “Petite Capitale” che dai fasti del ducato di Maria
Luigia è precipitata nei guasti di un malgoverno che ha aperto voragini nelle
casse comunali, minando e contaminando un sistema da sempre florido, produttivo
e solidale. Parma infangata nella sua immagine-vetrina. Parma, culla delle
arti, del teatro, della lirica, territorio ricco di antichi monumenti e
istituzioni culturali e proliferante di più recenti centri commerciali.
In questa città sfaccettata, provata dagli avvenimenti dell’ultimo anno,
impegnata in una faticosa ricostruzione resa ancor più ardua dalla morsa della
recessione e dai vincoli di bilancio, CGIL, SLC CGIL e FP CGIL
si chiedono se una risposta – e una proposta – per ripartire, per riprendere il
filo di uno sviluppo che sia finalmente sostenibile (eticamente, socialmente ed
economicamente) non possa essere la cultura.
La cultura rende migliori, come individui e come comunità: in base a
questo approccio, l’accesso alla cultura e la promozione dei “diritti
culturali” delle persone, tutelati dalla Costituzione e dalla Dichiarazione
Universale dei Diritti dell’Uomo, possono diventare un programma concreto di
sviluppo, vantaggioso a più livelli.
Gli eventi di questo periodo, le scelte adottate negli ultimi anni da una
politica che a Parma ha fatto dell’apparire il proprio valore costitutivo,
sembrano aver fortemente compromesso l’identità di una città storicamente
fondata su un’idea alta di cultura e su un amore per il “bello” che ha dato
vita ad un mecenatismo illuminato e lungimirante, di cui si trova traccia in
ogni borgo, piazza, frazione. Pievi, castelli, pitture murali, basiliche
affrescate e scolpite; raccolte d’arte pubbliche e private con capolavori di
Correggio, Parmigianino, Leonardo, Beato Angelico, Goya; biblioteche,
case-museo, poli universitari, il Conservatorio, l’Accademia di Belle Arti…: il
patrimonio culturale di Parma, di cui troppo spesso ci si è riempiti la bocca
salvo poi in numerosi casi tagliare le risorse necessarie alla sua
sopravvivenza, è davvero imponente. E forse non ci si è mai sforzati abbastanza
di immaginarlo come volano di un rilancio del territorio, magari perché in
fondo si è creduto davvero che la cultura rappresenti un costo o un bene di
lusso più che un valore accessibile e capitalizzabile.
Ma da più parti, e paradossalmente soprattutto dall’estero, giunge
l’esempio di come sia possibile intendere i beni artistici e culturali come un
volano di rilancio, ad esempio dell’industria turistica o delle attività
commerciali di un territorio. Una scelta che a Parma è forse stata abbozzata ma
che non è mai diventata “sistema”, coinvolgendo strutturalmente imprese,
istituzioni, associazioni, centri di sviluppo culturale come la scuola o
l’Università. In questa prospettiva CGIL, SLC e FP ritengono utile provare a
far ripartire il dibattito e propongono una mattina di discussione sul tema “La città di domani: ripartiamo dalla
cultura?”.
L’iniziativa, in agenda per sabato 12 maggio, alle ore 9.00,
si svolgerà nei Voltoni del Guazzatoio, presso il Palazzo della Pilotta,
architettura-simbolo della città, e vedrà, dopo i saluti dell’Amministrazione
comunale e l’introduzione di Silvia Avanzini, segretaria generale
dell’SLC CGIL di Parma, gli interventi di Maurizio Roi, presidente
Fondazione Toscanini e vice presidente AGIS, Carlo Fontana, ex
Sovrintendente Scala di Milano, Giuseppe Romanini, assessore
Politiche Scolastiche, Cultura e Spettacolo Provincia di Parma, e Claudio
Meloni, coordinatore nazionale FP CGIL MIBAC (Ministero per i Beni e le
Attività Culturali), oltre che di diversi esponenti locali del mondo della
cultura. A presiedere i lavori sarà Donato Colelli, segretario FP CGIL
Parma, e a concluderli Patrizia Maestri, segretaria generale Cgil Parma.