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Women breaking silence: il 4 marzo al Teatro al Parco

27 Febbraio 2017
Coordinamento Donne, gruppo Officine e CGIL Parma si preparano alla "Giornata Internazionale della Donna" con un incontro spettacolo aperto alle delegate

In vista dell'8 marzo, Giornata internazionale della donna, diverse sono le iniziative messe in campo dalla CGIL di Parma. La prima in ordine di tempo, "Women breaking silence", è in programma per sabato 4 marzo alle ore 20, al Teatro al Parco, dove si terrà un incontro aperto alle delegate e organizzato da Coordinamento Donne, Officine e CGIL di Parma. L’appuntamento, accompagnato da un aperitivo, introduce alla visione dello spettacolo "Sorry, boys. Dialoghi su un patto segreto per 12 teste mozze", in scena dopo l’incontro, alle ore 21, nell’ambito di «Serata al Parco», la rassegna sulla scena contemporanea del Teatro delle Briciole.

Sorry, boys”, scritto, diretto e interpretato da Marta Cuscunà, prende le mosse dal caso delle 18 adolescenti rimaste incinte contemporaneamente a Gloucester (USA) nel 2008, su cui l'autrice compone un potente affresco corale sul modello di mascolinità che la società contemporanea impone agli uomini, dando vita e parole ai protagonisti di una comunità smarrita, che per ritrovarsi dovrà cambiare strada.

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SORRY BOYS - Lo spettacolo

Terza tappa del progetto sulle Resistenze femminili. Liberamente ispirato a fatti realmente accaduti a Gloucester in Massachusetts.
Nel 2008, 18 ragazze di una scuola superiore americana, tutte under 16, rimangono incinte contemporaneamente. E sembra che non sia il frutto di una strana coincidenza ma di un patto segreto di maternità per allevare insieme i bambini in una specie di comune femminile. Dove può mettere radici l’idea di un patto così sconvolgente? Qual è il contesto sociale, la cellula-ospite, in cui questo progetto virale di maternità ha potuto attecchire, prendere il potere e riprodursi? E mentre le ragazze si uniscono e progettano una comunità nuova, i ragazzi dove sono, cosa pensano? Sulla scena, due schiere di teste mozze. Da una parte gli adulti. Dall’altra i giovani maschi, i padri adolescenti. Appesi come trofei di caccia, inchiodati con le spalle al muro da una vicenda che li ha trovati impreparati.

La storia e le fonti
È iniziata come un pettegolezzo. Alla scuola superiore di Gloucester c’erano 18 ragazze incinte – un numero 4 volte sopra la media – e non per tutte sembrava essere stato un incidente. La storia, poi, è rimbalza in città: alcune delle ragazze avrebbero pianificato insieme la loro gravidanza, come parte di un patto segreto, per allevare i bambini in una specie di comune femminile. Scoppia la tempesta mediatica e giornalisti da ogni dove invadono la cittadina nel tentativo di trovare una spiegazione per un accordo così sconvolgente. Nel documentario “The Gloucester 18” una delle ragazze confessa di aver voluto creare un piccolo mondo nuovo e una nuova famiglia tutta sua, dopo aver assistito a un terribile femminicidio. A Gloucester infatti non passava giorno senza che il dipartimento di polizia ricevesse una segnalazione di violenza maschile in famiglia. Il documentario “Breaking our silence” racconta come questa situazione spinse 500 uomini a organizzare una marcia nelle strade della cittadina per sensibilizzare la comunità al problema. ‘Uomini contro la violenza’ che sentono il bisogno di mobilitarsi in prima persona, consapevoli del fatto che la violenza maschile è un problema delle donne ma che soltanto gli uomini possono veramente risolverlo, cambiando la cultura maschile dominante che continua a causare queste tragedie.

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