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Welfare, i sindacati confederali incontrano l'assesore Rossi

26 Settembre 2012
"Bene partecipazione e co-responsabilità, ma preserviamo la rete dei servizi"

Si è svolto ieri mattina l’incontro tra i rappresentanti provinciali di Cgil, Cisl e Uil e l’assessore ai servizi sociali del Comune di Parma, Laura Rossi, che ha illustrato ai sindacati i macro obiettivi del nuovo progetto di welfare che dovrà essere discusso nelle prossime settimane.

Il concetto alla base del progetto deve fare i conti con una costante diminuzione di risorse e un aumento della domanda, per cui occorre un patto tra cittadini e Amministrazione basato sulla corresponsabilità e la partecipazione. Volontariato e sussidiarietà, con l’attivazione di nuove risorse di comunità, dovranno in sostanza sempre di più sopperire alla ormai cronica assenza di finanziamenti, per tenere in vita una rete di servizi che ha rappresentato in passato un fiore all’occhiello per la nostra comunità ma che oggi sconta scelte sbagliate attuate dalla precedente amministrazione, ma soprattutto dei tagli dei governi nazionali.

In sostanza, sempre di più si va verso un welfare “fai da te”, un welfare quindi “rivisitato” rispetto all’offerta cui i cittadini di Parma erano abituati e per certi versi “ridotto sulle priorità” per far fronte alla voragine rappresentata dal debito che l’Amministrazione Pizzarotti ha ereditato, vedendosi peraltro costretta a mantenere la tassazione locale ai massimi livelli. Una situazione di cui i sindacati confederali non possono che prendere atto, pur cogliendo lo sforzo del cambiamento culturale, ma preoccupati rispetto alla tenuta della coesione sociale sempre più a rischio.

CGIL, CISL e UIL, pur condividendo il principio della necessità di un maggior controllo sull’erogazione di sussidi, contributi e altre forme di assistenza, che devono essere subordinate a una reale e comprovata condizione di bisogno, attendono di conoscere nel merito i dettagli del progetto, ma chiedono che il Comune porti avanti un’idea forte e strutturata di welfare, assumendosi fino in fondo la responsabilità del “governo” di questo cambiamento.

In particolare, preoccupa la condizione dei disabili, per i quali i fondi sono ridotti al lumicino, e più complessivamente l’area dei contributi economici rivolti alle fasce più deboli, che dovrà vedere una forte concertazione su questi temi.

Insomma, siamo di fronte ad un inevitabile cambiamento del modello di welfare e per evitare un impatto negativo sui servizi futuri i sindacati chiedono fin da ora l’impegno dell’assessore e di tutta l’Amministrazione per l’elaborazione di un bilancio di previsione 2013 condiviso che sappia liberare risorse da destinare al sociale, eliminando qualsiasi tipo di spreco e sovrapposizione di servizio in modo da non gravare ancora una volta sulle tasche dei cittadini.

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