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Voucher in agricoltura, una sperimentazione pericolosa

5 Agosto 2008
La Flai Cgil di Parma critica questo strumento

La stampa locale è piena di articoli che magnificano l'”innovazione” dei voucher in agricoltura spiegando che porteranno benefici ad aziende e lavoratori. Oltre a ribadire la totale contrarietà della federazione di categoria della Cgil di Parm a questo istituto, la Flai interviene anche per chiarire alcuni aspetti che non sono sufficientemente trattati.

Innanzi tutto il sistema dei voucher comporta un mancato riconoscimento del lavoro in sé e del lavoratore come soggetto sociale, atteggiamento che da sempre il sindacato combatte. Pensare che con l'acquisto di un voucher di 10 euro si possa esaurire qualsiasi implicazione sociale, sindacale, di tutela contro gli infortuni e di risparmio previdenziale è un'aberrazione.

Fortunatamente la portata del provvedimento è di gran lunga inferiore alle aspettative di Confagricoltura. Occorre chiarire infatti che si tratta di una sperimentazione limitata unicamente alle attività di vendemmia di breve durata ed a carattere saltuario. Riguarda solo i pensionati e gli studenti al di sotto dei 25 anni, regolarmente iscritti all'università o a istituti superiori. Il compenso non può superare i 5.000 euro per singolo lavoratore e i 10.000 euro per azienda. La somma di 10 euro lordi è poi da intendersi per ogni ora di lavoro.

Infine è errato sostenere che con il voucher si assicurano le tutele previdenziali dato che il versamento alla gestione separata Inps (13% contro circa il 33% dei dipendenti) non sarà ovviamente sufficiente a maturare una pensione dignitosa e non copre le minime tutele sociali quali malattia, maternità, indennità di disoccupazione, assegni famigliari ecc. La stessa prevenzione contro gli infortuni, in un settore come quello agricolo trai più a rischio di incidenti anche mortali, viene assolutamente messa a rischio vista la totale mancanza di formazione che, prevede la Flai, comporterà l'utilizzo dei buoni pre-pagati.

In conclusione ci si augura che la sperimentazione abbia come unico risultato quello di rendere evidente che le questioni del lavoro vanno trattate in modo più serio da chi vorrebbe liquidare anni di conquiste con un carnet di assegni.

 

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