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Voucher in agricoltura, inutili e dannosi

29 Marzo 2017
Luca Ferrari, segr. gen. FLAI CGIL Parma, interviene a proposito delle posizioni espresse dalle associazioni datoriali agricole

"Il dibattito in memoria dei voucher promosso anche sulle testate locali dalle associazioni datoriali agricole non può che stupire. Da diversi punti di vista si coglie che si tratta di qualcosa di prettamente ideologico, se non surreale.

Le aziende agricole sarebbero fortemente penalizzate dalla scomparsa dei voucher. A Parma i voucher in agricoltura rappresentano lo 0,90% di tutti i voucher utilizzati e corrispondono a 5 lavoratori fissi anno. Di quale agricoltura si sta parlando? Il settore agricolo avrebbe bisogno di flessibilità. Bene, siamo tutti d’accordo. Siamo così d’accordo che in quel settore esiste il regime speciale dei tempi determinati “avventizi”, ossia lavoratori a giornata, chiamati al bisogno e pagati solo per le ore effettivamente lavorate. I braccianti regolarmente assunti prestano attività solo quando serve ed hanno la disoccupazione speciale che copre le giornate non lavorate. Questo da sempre.

Non si spiegano quindi queste grida di allarme, a meno che non si cerchi una modalità ancora più flessibile e ancora meno costosa per le imprese del sistema in vigore. Meglio farebbero le associazioni agricole ad unirsi al sindacato nella promozione della Rete del Lavoro di Qualità per contrastare il fenomeno ancora diffuso del lavoro nero e del caporalato. La Provincia di Parma è infatti l’unica della Regione a non avere nemmeno un’impresa agricola iscritta, ritardo imputabile solo alla non conoscenza della materia e alla mancanza di informazione tra gli addetti ai lavori. Ci auguriamo che il prossimo bando di finanziamenti regionali legati ai “progetti di filiera” faccia scuola su questi temi visto che sono previsti giustamente punti di merito alle imprese associate alla Rete del Lavoro di qualità".

Luca Ferrari

Segr. gen. FLAI CGIL Parma

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