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Vertenza salumifici Carretta, ancora una crisi sulla pelle dei lavoratori

30 Marzo 2010
La Flai non sottoscrive la mobilità

Il 25 febbraio scorso il sindacato ha sottoscritto presso la Provincia di Parma un accordo di messa in CIGS con la Ditta Carretta per crisi aziendale per cessazione di attività. Si chiudeva così una prima fase alla quale avevano dato il loro contributo oltre alla Provincia, i Sindaci dei Comuni di Felino e Calestano.

La proprietà avviava la liquidazione dell'azienda, dalla liquidazione si sarebbe concretizzata la cessione ad altro imprenditore con la conseguente garanzia di passaggio del personale necessario alla nuova società.

Trascorsi pochi giorni dalla nomina da parte del Tribunale del Commissario Giudiziale, lo stesso procedeva all'apertura della procedura di mobilità con conseguente licenziamento di tutti i lavoratori in CIGS.

E il gestore dell'attività della Carretta proponeva ai lavoratori l'assunzione dalla mobilità con un contratto di lavoro che prevede l'annullamento di importanti istituti economici e normativi: contratto provinciale, inquadramento, anzianità, trasporto, asilo nido (per lo stesso lavoro uno stipendio molto più basso!!!!); in questo modo si aggira di fatto la garanzia per i lavoratori della continuità lavorativa con il mantenimento dei diritti acquisiti e dell'applicazione dei due livelli di contrattazione.

I lavoratori sarebbero gli unici a pagare per la situazione di crisi: la Flai Cgil non ha sottoscritto il verbale per la messa in mobilità e si attiverà a tutti i livelli per contrastare tale scelta ed evitare che “i furbetti del quartierino” di casa nostra possano farla franca.

E l'Unione Industriale di Parma firmataria degli accordi provinciali può sostenere tale posizione che nega l'applicazione dei contratti?

È una china pericolosa per tutti. Per i lavoratori, per la qualità del lavoro e delle produzioni, per le stesse aziende del nostro territorio.

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