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Verso un nuovo modello di relazioni industriali

10 Marzo 2016
Presentato anche a Parma in conferenza stampa il documento approvato da CGIL, CISL e UIL

Un nuovo progetto di relazioni industriali per il mondo del lavoro e per il paese, per affermare il ruolo delle parti sociali come elemento centrale di democrazia, tutela e miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro. Un sistema moderno che i sindacati vogliono realizzare insieme.

È un passo storico per CGIL, CISL e UIL l'approvazione all'unanimità (lo scorso 14 gennaio) della proposta sulla riforma delle relazioni industriali (in allegato il testo della proposta). Quando il documento ha ottenuto il sì all’unanimità, senza contrari né astenuti, è seguito un applauso che ha chiuso gli esecutivi.

E mentre ha appena preso il via a livello nazionale il confronto tra i sindacati confederali e le associazioni datoriali per rinnovare il quadro delle relazioni industriali in Italia (nella consapevolezza che la vertenza con i datori di lavoro non sarà facile, ma che proprio perché unitaria potrà essere condotta con più forza), anche CGIL, CISL e UIL di Parma hanno annunciato in conferenza stampa (mercoledì 9 marzo) l'intenzione di proporre alle rappresentanze imprenditoriali del nostro territorio di discutere il documento “Un moderno sistema di relazioni industriali per un modello di sviluppo fondato sull’innovazione e la qualità del lavoro”.

In conferenza stampa Massimo Bussandri (segr. gen. CGIL Parma), Federico Ghillani (segr. gen. CISL Parma e Piacenza), e Mariolina Tarasconi (segr. confed. UIL Parma), hanno ribadito che l’esigenza per il Paese di cogliere i timidi segnali di ripresa, derivanti in massima parte da fattori esterni alla nostra economia, richiede la definizione di un nuovo progetto di relazioni industriali per l’intero mondo del lavoro e dell’impresa, in grado di affermare il ruolo delle parti sociali come elemento fondante di democrazia, di tutela e miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, oltre che di promozione della crescita economica e sociale del Paese.

Un moderno ed innovativo sistema di relazioni industriali può consentire di fare del lavoro e dell’impresa, pienamente valorizzate nella loro funzione sociale ed economica, leve importanti sulle quali agire per un cambiamento profondo del Paese e, inoltre, confermare i corpi intermedi della società come fattori centrali della necessaria modernizzazione e crescita democratica.

Un nuovo sistema di relazioni industriali deve avere natura inclusiva, per meglio esprimere la capacità delle parti sociali di rappresentanza del lavoro e dell’impresa, profondamente trasformata nel corso di questi anni, sia con l’accentuarsi di diffusi fenomeni disgregativi, in particolare nel mondo degli appalti, delle collaborazioni e nelle forme flessibili estreme; sia con l’emergere di nuove realtà settoriali e professionali, che impongono una evoluzione delle prassi sindacali oltre i tradizionali confini culturali.

L’impianto concettuale del progetto di relazioni industriali si rivolge anche al sistema delle Pubbliche Amministrazioni, componente essenziale dello sviluppo economico e sociale del Paese, nell’ambito di una declinazione adeguata alle caratteristiche del settore.

I pilastri su cui poggia il nuovo sistema di relazioni industriali che CGIL, CISL e UIL propongono al confronto di tutte le associazioni di impresa poggia su tre pilastri: la contrattazione, la partecipazione, le regole.

L’esperienza del nostro Paese, dal dopoguerra ad oggi, si è sviluppata soprattutto sul terreno della contrattazione collettiva e della necessaria mediazione sociale tra lavoro e impresa. Proporre una qualificazione dell’attività contrattuale, che valorizzi le intese realizzate negli ultimi anni, comporta estendere tale esperienza, soprattutto per renderla più inclusiva, senza rinunciare per questo alle necessarie discontinuità col passato, consapevoli che si tratta di piani inscindibili, di cui la stessa Costituzione evidenzia il valore, in virtù della funzione sociale attribuita al lavoro, all’impresa ed ai loro soggetti di rappresentanza.

[Sulla pagina Facebook CGIL Parma le clip dalla conferenza stampa]

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Il testo della proposta


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