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Verso lo sciopero: FP CGIL, FP CISL, UIL FPL e UIL PA hanno presentato oggi in conferenza stampa le iniziative programmate in vista della grande mobilitazione regionale del 24 maggio

2 Maggio 2016
Pubblico impiego, sanità privata e terzo settore chiedono #ContrattoSubito! Gli amministratori locali escano allo scoperto e appoggino i lavoratori

Il prossimo 24 maggio i lavoratori del Pubblico Impiego, della Sanità Privata e del Terzo Settore dell'Emilia Romagna incroceranno le braccia per chiedere il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro. La Funzione Pubblica di CGIL, CISL e UIL ha infatti proclamato lo sciopero nell'ambito di una serie di scioperi regionali che stanno interessando il Paese in queste settimane.

Nella conferenza stampa convocata stamattina in Camera del Lavoro di Parma, FP CGIL, FP CISL, UIL FPL e UIL PA territoriali hanno illustrato le iniziative in programma sul nostro territorio in vista dello sciopero regionale del 24 maggio per il rinnovo dei Contratti di Lavoro pubblici, della Sanità privata e della cooperazione sociale. I contratti pubblici, infatti, sono bloccati dal 2010 e, nonostante una sentenza della Corte Costituzionale che ne dichiara illegittimo il blocco, il Governo – dimostrandosi pessimo datore di lavoro - continua a non ritenere il Contratto una delle priorità della sua attività, manifestando un irresponsabile ed arrogante disinteresse per le condizioni dei lavoratori, per le loro retribuzioni e per i diritti sanciti dalla Costituzione e, continuando a perseguire la volontà politica di fare cassa sulla pelle dei lavoratori pubblici, non stanzia le risorse nel Documento di Programmazione finanziaria del 2016, mentre dichiara che in questi anni si sono ottenuti risparmi. Risparmi arrivati a forza di tagli, blocco del turn over, sequestro delle risorse destinate ai fondi del salario accessorio, mancato rinnovo dei contratti. Un mancato rinnovo del contratto che penalizza fortemente lavoratori che, in condizioni di crescente disagio e precarietà, faticano sempre di più a garantire servizi essenziali per la collettività. Contemporaneamente, tuttavia, lo stesso Governo si prodiga in uno spot continuo dove vengono sbandierati i dati positivi sulla crescita e sull'occupazione, in contrasto con le reali condizioni delle persone e del Paese, sempre più incapace di ripartire.

I 7 anni di blocco contrattuale, unitamente ai vincoli sulle assunzioni, hanno prodotto un danno economico per ogni lavoratore di diverse migliaia di euro, che si protrarrà per il resto della vita lavorativa, e una riduzione degli addetti di 220mila unità. L'Italia tra l'altro risulta l'unico paese in cui, negli ultimi dieci anni il numero dei dipendenti pubblici si è ridotto: meno 4,7%. Nel resto d'Europa, gli addetti nel pubblico impiego sono cresciuti, soprattutto in Irlanda e in Spagna dove si è registrato un aumento rispettivamente del 36,1% e del 29,6%. Altri paesi mostrano incrementi vicini al 10% (Regno Unito 9,5% e Belgio 12,8%). Infine, un altro gruppo di paesi mostra un trend crescente ma contenuto (in Francia del 5,1%, in Germania del 2,5%, nei Paesi Bassi del 3,1%) (fonte Eurispes).

I dati parlano chiaro: l'operazione dei governi degli ultimi 7 anni è stata unicamente finalizzata a ridurre i diritti dei lavoratori e dei cittadini, ma non a ridurre la spesa pubblica e ad aumentare l'efficienza del servizio pubblico.

In questa “tempesta perfetta” devastatrice del ruolo pubblico e quindi dei servizi direttamente erogati ai cittadini dagli oltre 220 mila dipendenti pubblici in Emilia Romagna, fa scalpore l'assordante silenzio degli amministratori locali. Questi dipendenti sono quelli che collocano la nostra sanità ai vertici mondiali, che svolgono compiti insostituibili di welfare, di sicurezza, di previdenza. L'Emilia Romagna delle eccellenze è garantita da questi dipendenti che nei tragici momenti delle calamità hanno assicurato in condizioni gravose i servizi.

Da qui al 24 maggio queste lavoratrici e i lavoratori, insieme ai sindacati, svolgeranno iniziative in un percorso di avvicinamento allo sciopero. Nel frattempo, con una apposita “cartolinasi chiede ad amministratori locali, direttori e dirigenti dei vari Enti di esprimersi sul diritto dei propri lavoratori ad avere il Contratto Nazionale, risorse per una contrattazione decentrata e per relazioni sindacali adeguate, lo sblocco delle assunzioni, risorse per la formazione, riconoscimento dei lavori usuranti come ad esempio quelli del personale addetto all’assistenza sanitaria, al lavoro di cura e alla polizia locale.

Gli amministratori locali non possono più tacere, fingendo di essere spettatori di quanto sta accadendo, persistendo nel gioco di spostare le responsabilità della loro capacità limitata di azione verso altri. È arrivato il momento che loro stessi si pronuncino a difesa dei diritti dei propri lavoratori e a tutela dei servizi per i cittadini.

Il calendario delle iniziative in programma in vista dello sciopero del 24 maggio con manifestazione a Bologna, che si aggiungono a tutte le assemblee nei singoli Comuni e ai presidi già svolti davanti alla sede INPS di Parma e in tutte le funzioni centrali (es. Agenzia delle Entrate), prevede:

3 maggio (domani): assemblea in Camera di Commercio, dalle ore 9 alle ore 12;

5 maggio: assemblea presso Teatro Magnani di Fidenza, dalle ore 9 alle ore 12 con eventuale delegazione presso il Comune di Fidenza per incontrare il sindaco Massari;

9 maggio: assemblea presso la Sala Civica del Comune di Felino, dalle ore 9.30 alle ore 12;

10 maggio: assemblea presso la sede dell'Unione Sud Est dalle ore 9.30 alle ore 12;

12 maggio: assemblea davanti all'ingresso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, dalle ore 9 alle ore 12;

13 maggio: assemblea presso la Sala Civica del Comune di Sorbolo, dalle ore 10 alle ore 12;

16 maggio: assemblea presso l'AUSL in strada del Quartiere, dalle ore 9 alle ore 12.

Al termine delle diverse assemblee saranno individuate le delegazioni con cui recarsi dai sindaci e direttori dei singoli enti per consegnare le "cartoline" destinate al Presidente del Consiglio e al Ministro della Pubblica Amministrazione.

*** 

Il testo della “cartolina”

Gli episodi poco edificanti passati alla cronaca non devono essere l’unica immagine del dipendente pubblico o di chi, pur in ambito privato, gestisce attività e funzioni pubbliche. In TUTTE le pubbliche amministrazioni, nella Sanità Privata e nel Terzo Settore operano tante lavoratrici e tanti lavoratori onesti che, con serietà e dedizione, garantiscono servizi fondamentali per il nostro Paese, come la Sanità, il Welfare, la Sicurezza e l’Istruzione. Non ne possiamo più di essere criticati e derisi a prescindere...chiediamo soltanto che il nostro lavoro venga riconosciuto e rispettato. E’ per questo che abbiamo promosso la “GIORNATA DELL’ORGOGLIO PUBBLICO”: per fare conoscere meglio alcune delle nostre attività e per parlare con i cittadini, per raccontare loro la verità sui nostri stipendi e sulle nostre condizioni di lavoro. Da ormai 7 anni il nostro Contratto nazionale è bloccato e la Corte Costituzionale con una importante sentenza del luglio 2015 ha dichiarato illegittimo blocco dei CCNL perché non solo ha tolto potere d’acquisto alle retribuzioni (contribuendo a rallentare la ripresa dei consumi), ma anche bloccato la contrattazione impedendo di fatto la necessaria innovazione e competitività dei servizi pubblici e del welfare della nostra regione. Lavoriamo in condizioni spesso disagiate, senza gli strumenti e le attrezzare adeguate, con leggi farraginose e arretrate che rallentano ed ostacolano la nostra attività. In questo Paese non si risparmia dove si dovrebbe: prova ne è il fatto che la spesa pubblica continua ad aumentare, mentre la spesa per il personale diminuisce. Come cittadini italiani dobbiamo aprire gli occhi e non nascondere i problemi reali dietro al facile slogan del dipendente pubblico fannullone.

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La "cartolina" destinata agli amministratori pubblici


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