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Una strage nel nome del profitto

27 Maggio 2014
Una riflessione di Edmondo Lorenzo, Rappresentante Rsu Glaxo

Nella miniera di Soma, in Turchia, sono morti oltre trecento lavoratori. La Turchia non è un Paese sottosviluppato, è uno dei Paesi che da anni stanno crescendo economicamente con più vigore, che attrae grandi investimenti. Ma questo successo ha un prezzo, che sono i lavoratori a dover pagare: la sicurezza passa in secondo piano rispetto ai profitti, la produttività diventa un obiettivo spietato a cui sacrificare la salute e la vita dei lavoratori. La tragedia in Turchia non appartiene ad un altro mondo, il sistema che ha sfruttato e poi ucciso i minatori di Soma si è esteso ormai a tutto il globo.

La tragedia dei lavoratori turchi deve essere, quindi, ricordata anche dalla classe operaia italiana. Non per unirsi al pianto ipocrita di padroni e governanti, ma per accrescere la consapevolezza che solo nell'unione dei lavoratori, nella lotta internazionale dei lavoratori, c'è la possibilità di contrastare le logiche che sacrificano la dignità e la vita degli esseri umani al profitto.

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