Sabato 19 dicembre i giovani Cgil e UdU in Via Mazzini a Parma
“Un urlo contro la crisi” è il titolo dell'iniziativa che i giovani della CGIL di Parma e dell'Udu (Unione degli Universitari) portano in via Mazzini per il pomeriggio di sabato 19 dicembre.
Un'iniziativa, rivolta ai giovani di Parma, che vuole testimoniare la preoccupazione e l'incertezza lavorativa data dalla recente crisi economica che ha colpito soprattutto i più giovani.
Migliaia sono i giovani che negli ultimi anni sono entrati nel mondo del lavoro con decine di contratti diversi ma soprattutto a termine: sono loro i primi che hanno abbandonato i posti di lavoro a causa della crisi.
I giovani, da tanti anni con contratti precari, si rendono subito conto che per loro lo Stato è completamente inesistente: infatti esistono pochissimi ammortizzatori sociali per chi oggi perde un lavoro “precario”.
A chi sostiene che dopotutto il Paese Italia non vada così male perché la disoccupazione si attesterà al 7,6% nel 2009 rispetto alla media europea del 9,3%, occorre rispondere che la situazione si ribalta per quanto riguarda i giovani: ad ottobre la disoccupazione giovanile nell'eurozona è risultata pari al 20,6%, decisamente inferiore a quella dell'Italia dove il tasso di disoccupazione giovanile si attesta al 26,9%.
Con la crisi è messo in discussione anche il futuro dei giovani: perché se un licenziamento o la cassa integrazione colpisce un componente della famiglia lo studente delle scuole superiori o dell'Università diventa in molti casi sostegno fondamentale all'economia familiare ed è costretto ad abbandonare la scuola o l'Università. E la cosa che non deve accadere è un ritorno al passato, cioè che le opportunità non siano per tutti ma solo per alcuni.
Giovani Cgil e UdU denunciano il fatto che l'Italia è ultima come investimenti nella ricerca, con circa l'1% del Pil, e che un Paese che non investe nella ricerca ha già deciso di perdere la sfida alla globalizzazione.
Alle invocazioni di Tremonti e al suo “posto fisso” rispondono che oggi non c’è bisogno di demagogia ma di un intervento serio sulle politiche economiche e sociali giovanili.
L'Italia è oggi un Paese fermo, che non aiuta i talenti, non valorizza il merito, non investe nelle nuove generazioni, nella ricerca e negli ammortizzatori sociali per i giovani che perdono il lavoro.
Sulla scorta di queste riflessioni, i giovani di Cgil e UDU hanno deciso di farsi sentire il 19 dicembre, per rifiutare un'idea utilitaristica dello Stato e perché non ritengono giusto che siano proprio loro a dover pagare il prezzo più alto di questa crisi.