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"Tra due fuochi"

2 Febbraio 2013
Si ribellano i lavoratori delle coop sociali

Il Comune di Parma dopo avere deciso autonomamente e a seguito della conferenza stampa ha comunicato alle organizzazioni sindacali di categoria i contenuti delle proprie decisioni in tema di servizi agli anziani : in particolare ha informato le OO.SS. che i Centri Diurni subiranno una riduzione degli orari di accesso agli utenti nonché un aumento del rapporto operatori/utenti. Scelte che costituiscono solo un primo step di ulteriori decisioni soltanto accennate ma altrettanto negative.

Tali scelte oltre che rappresentare un peggioramento del livello qualitativo finora garantito ai cittadini anziani, si traduce anche in un calo dell'occupazione del settore socio-assistenziale. Proprio nel momento in cui la crisi chiede nuovi patti sociali tra i cittadini ed un rinforzo degli ammortizzatori e del welfare in generale, il Comune di Parma decide di abbracciare una politica di rigore che si tradurrà a brevissimo in riduzione dei contratti di lavoro dei dipendenti delle cooperative e in esuberi di personale. 

Il problema che si pone è anche un problema di democrazia. Chi può decidere i tagli del bene comune come questo senza interpellare nessun attore sociale, se non con una mera informazione a posteriori, operando una riorganizzazione dei rapporti e delle relazioni sociali? Quale potrà essere la qualità del servizio reso e quali saranno i gestori che riusciranno ad aggiudicarsi i servizi a fronte di modifiche così significative? Siamo certi che si riesca a scongiurare il dumping contrattuale o peggio le possibili infiltrazioni?

Ma per i lavoratori delle coop si apre anche un altro fronte, quello del rispetto del contratto nazionale di lavoro e del diritto al contratto territoriale per il riconoscimento del salario di produttività.

In questo settore i livelli retributivi sono molto bassi, quasi al limite dell'indigenza e quasi sempre si tratta di contratti che prevedono un massiccio ricorso alla flessibilità.

Ma non basta: le Centrali Cooperative Regionali hanno richiesto di fare slittare l'aumento previsto dal CCNL (20 euro lordi mensili) per il prossimo marzo, sostenendo di non essere in grado di affrontare l'ingente impegno economico che ne deriverebbe, mentre sul fronte della contrattazione territoriale le Centrali Cooperative di Parma hanno dichiarato di non essere nelle condizioni di poter accogliere la richiesta, avanzata dalle OO.SS., di un premio annuo variabile di 350 euro lordi.---

Le lavoratrici/tori delle cooperative sociali che operano in questo territorio, dando prova ogni giorno di professionalità, attaccamento al lavoro, disponibilità ed impegno, garantendo un servizio di qualità ai cittadini utenti, non possono accettare questa situazione. Le loro rivendicazioni si coniugano con l'esigenza di mantenere un welfare degno di questo nome.

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