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Terme, la Filcams replica a Villani e Barral

12 Ottobre 2010
"Attaccano la Cgil per non avviare un confronto vero sul merito dei problemi"

Sulla Gazzetta di Parma dello scorso 10 ottobre si leggeva l'ennesimo strumentale attacco alla Cgil portato da Villani e Barral, attacco che in questa occasione prendeva spunto dal convegno sulle concessioni minerarie svoltosi a Salsomaggiore Terme il 4 ottobre.

 

La Filcams Cgil desidera innanzitutto ricordare ai consiglieri Villani e Barral che le terme non sono ancora “fallite” e che i  lavoratori, con grande senso di responsabilità,  stanno contribuendo ad  un percorso di risanamento, certamente non facile, che mira anche a riposizionare l'azienda sul mercato, fine al quale certo non hanno contribuito alcuni precedenti amministratori.

 

La politica a Salsomaggiore sta perdendo ancora una volta l'opportunità di aprire davvero un confronto sui temi importanti che coinvolgono i cittadini e l'intera economia del territorio. Questa è infatti l'ennesima occasione in cui alcuni politici locali, rifuggendo da una discussione sui temi di merito, attaccano in modo gratuito la Cgil, colpevole di aver provato ad aprire un dibattito in città sulla questione delle concessioni minerarie.

 

O piuttosto ha creato qualche fastidio il fatto che i relatori al tavolo del convegno (il prof. Cugurra e il direttore di Federterme, non propriamente dei sindacalisti pilotati dalla Cgil) non abbiano trovato sensate né percorribili la proposte che animano in queste settimane il dibattito a Salsomaggiore?

 

Tralasciando le ovvietà, sulle quali sarebbe fin troppo facile speculare, e concentrandosi sulla proposta, appoggiata da Villani e Barral E apparsa sulla stampa locale: per la risorsa più importante che Salsomaggiore e Tabiano possiedono, ossia le miniere e l'acqua termale stessa, si sta pensando ad un'azienda mista pubblico-privata, a maggioranza pubblica, che dovrebbe dare l'acqua termale a tutti coloro che la richiedono.

 

Una considerazione semplice: se la società è a maggioranza pubblica, con quali risorse economiche si finanzia l’attività di questa azienda? Ben sapendo che una legge dello Stato, voluta del presidente del Consiglio e dal ministro Tremonti, dice che il pubblico deve uscire da tutte le aziende delle quali fa parte e tutto deve essere privatizzato, come sta in piedi questa proposta?

 

Non sarà forse che si vuole che il pubblico costituisca l'azienda con i soldi della collettività, la finanzi, si faccia carico della ricerca e dello sviluppo delle strutture minerarie e subito dopo queste passino al privato che ne riceverà i benefici senza il rischio d’impresa?

 

Sarebbe meglio, secondo la Filcams provinciale, che gli illustri politici Villani e Barral, che ormai ogni giorno attaccano la Cgil sulla stampa locale, si occupino davvero dei temi che interessano ai cittadini di Salso in un confronto sul merito dei problemi, e si convincano che sono ormai in pochi a credere che siano loro le persone più adatte ad elargire ad altri lezioni di democrazia e di correttezza.

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