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Teatro Regio, preoccupazione per le prospettive occupazionali

23 Marzo 2014
SLC CGIL, FISTEL CISL e UILCOM UIL di Parma puntano il dito sulla riduzione dei ricavi della Fondazione nel 2014 derivanti dai finanziamenti pubblici e privati

Le organizzazioni sindacali provinciali SLC CGIL, FISTEL CISL e UILCOM UIL di Parma e la rappresentanza sindacale delle lavoratrici e dei lavoratori del Teatro Regio manifestano grande preoccupazione e sconcerto per le conseguenze che la riduzione dei ricavi della Fondazione nel 2014 derivanti dai finanziamenti pubblici e privati comporteranno, già a partire dalle prossime settimane, per i lavoratori stagionali, in termini di mancate assunzioni o riduzione dei periodi di lavoro ed in prospettiva sul mantenimento dei livelli occupazionali di tutti i dipendenti, ma anche per l'intero sistema economico e sociale nonché per l'immagine della nostra provincia.

 

Tutto questo proprio nel momento in cui il percorso di salvataggio e rilancio del Teatro Regio attuato dalla nuova dirigenza, a partire appunto dal necessario risanamento finanziario ed economico, aveva iniziato a dare i primi risultati positivi. Percorso che, però, non può prescindere dalla salvaguardia dell'occupazione di tutti i lavoratori, fissi e stagionali, che ad oggi, invece, si trovano a dover pagare per colpe non loro.

 

La proposta di legge che prevede l'inserimento permanente del Festival Verdi fra gli altri festival oggetto di finanziamento pubblico garantirebbe continuità di programmazione e quindi occupazionale e di promozione, ma i tempi per l'eventuale approvazione non consentiranno una risposta immediata ai problemi attuali. Indispensabile diventa quindi l'inserimento di un finanziamento per il Festival Verdi 2014 in un decreto ad hoc così come il precedente Ministro Bray aveva preannunciato.

 

Quanto sopra, tuttavia, non è sufficiente; occorre un ulteriore impegno da parte della dirigenza della Fondazione per attuare il massimo dei risparmi e recupero di efficienza senza imporre la via più veloce della riduzione dei diritti dei lavoratori e dell'occupazione. Così come occorre un rinnovato impegno del Comune di Parma, di tutte le forze politiche ed economiche della città per garantire sinergie, strategie e risorse necessarie a mantenere vivo il Teatro, nell'interesse dell'intero territorio parmense, della sua immagine e di chi vi lavora.

É inaccettabile, tra l'altro alla vigilia dell'Expo, un ridimensionamento dell'attività del Teatro, un'impossibilità di programmazione e di offerta, così come il rischio di perdere le professionalità esistenti.

 

Non è più procrastinabile, a questo punto, un incontro con il Presidente della Fondazione, il Sindaco Federico Pizzarotti, peraltro già richiesto, per affrontare le problematiche poste e condividere le soluzioni e le iniziative più opportune.

 

Nei prossimi giorni, inoltre, saranno valutate e decise tutte le azioni utili, nessuna esclusa, per addivenire a soluzioni che, partendo da un'adeguata programmazione ed organizzazione delle diverse attività e produzioni del Teatro, dal festival e dalla stagione lirica, siano in grado di garantire l'occupazione e quel ruolo di volano che il Teatro ancora ha per la città.

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