Questo sito non utilizza cookie per le proprie funzionalità o per mandarti pubblicità. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie tecnici per la gestione del sito. Per saperne di più clicca qui.
CGILParma.it


ISCRIVITI ALLA CGIL


Mercoledì 24 Aprile 2024
HOME PAGE
CATEGORIE
SERVIZI
CHI SIAMO
ORARI-SEDI-TELEFONI
CONTATTACI

"Tagesmutter", quando una parola nasconde una debolezza

25 Settembre 2009
FP e Cgil Parma commentano il nuovo servizio educativo del Comune di Parma

Cgil Parma e FP Cgil Parma apprendono dagli organi di stampa della nuova offerta che il Comune di Parma si pregia di proporre ai cittadini residenti nella nostra città. Si tratta del servizio “Tagesmutter”, termine tedesco per definire la “mamma di giorno” e che riconduce ad un’esperienza dei paesi nordici che anche in Italia - in Trentino Alto Adige, Lombardia e Lazio - ha trovato spazio e possibilità di offerta all’interno di una normativa di cui le Regioni si sono dotate per dare indirizzi di programmazione alle realtà comunali e provinciali.

 

Il bando pubblicato dal Comune di Parma, che prevede da un lato l’accreditamento di soggetti erogatori di iniziative a sostegno delle famiglie per la cura dei figli e dall’altro i criteri per l’accesso ai voucher, fa sorgere molti dubbi a cui il sindacato desidererebbe che qualcuno potesse dare una risposta.

 

Come mai in una Regione come la nostra, in cui la legislazione sui servizi all’infanzia è tra le più innovative e integrate tra offerta pubblica e offerta privata (si pensi, oltre ai servizi tradizionali, che richiederebbero comunque di essere incrementati e ampliati, ai centri gioco, agli spazi bimbo, all’educatrice famigliare, all’educatrice domiciliare), il Comune emette un bando al di fuori di una normativa regionale?

 

La Lombardia ha normato la materia introducendo il requisito del titolo di studio (almeno il diploma di scuola media superiore) mentre il Comune di Parma non lo richiede. È bene segnalare, a questo proposito, che il servizio che l’Amministrazione offre va da 0 a 14 anni e che per insegnare dalla scuola dell’infanzia in avanti serve il diploma di laurea. Qual è dunque il criterio di tale scelta?

 

Nonostante il bando afferisca all’Assessorato ai Servizi Sociali e non a quello delle Politiche educative, introduce elementi di valutazione pedagogica e di elaborazione di progetti educativi relativi ai soggetti che verranno accreditati: perché, ancora una volta, tutto questo fuori delle regole della legislazione regionale?

 

Il Comune propone il servizio Tagesmutter a coloro che necessitano di conciliare i tempi di vita con i tempi di lavoro. Si tratta di un servizio non sostitutivo ma integrativo, cui è possibile accedere tramite un voucher alle famiglie fino a concorrenza della cifra messa a disposizione dal Comune (massimo 300 euro/mese: ovvero 3 euro/ora per un massimo di 100 ore) indipendentemente dal reddito, fino al 31/12/2009! Si vorrebbe garantire una libera scelta alle famiglie, elargendo voucher indipendentemente dal reddito e dalle reali situazioni di bisogno. Perché, piuttosto, non attuare scelte mirate, come quella di implementare l’assegno destinato al progetto “Primo anno in famiglia”?

 

Nella nostra realtà provinciale le Tagesmutter sono già presenti in quanto, nel 2005, il Progetto Domus, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Fondo Sociale Europeo, attraverso l’iniziativa Equal ha permesso di effettuare corsi di formazione in tal senso, ma nemmeno questo consente di dare cittadinanza ad un progetto al di fuori di un quadro di programmazione regionale.

 

Cosa dire inoltre del costo del lavoro e quindi della retribuzione – da un minimo di 6 euro a un massimo di 10 euro all’ora - riconosciuta a queste “mamme di giorno”? Il Comune di Parma dovrebbe ricordare che le tabelle ministeriali dei lavoratori della cooperazione sociale, e nella fattispecie di un educatore sono più elevate. Nel bando si afferma che vi dovrà essere il rispetto dei CCNL applicati, ma a quali ci si riferisce? A quello delle pulizie, o del facchinaggio, o che altro?

 

I fruitori del servizio di Tagesmutter possono essere cittadini beneficiari di voucher o anche non beneficiari, ma debbono essere cittadini residenti. E coloro che sono residenti ma non cittadini italiani possono usufruire del servizio?

 

FP e Cgil ritengono legittimo porre queste domande, ma sono disponibili a ragionare delle risposte e delle proposte per migliorare i servizi educativi della città.

CONDIVIDI


SU WHATSAPP
SU TWITTER
SU FACEBOOK




A cura dell'Ufficio Stampa e del Centro Sistemi Informativi CGIL di Parma © Copyright 2000-2024
Ottimizzato per Google Chrome Ottimizzato per Google Chrome Ottimizzato per Google Chrome Ottimizzato per Google Chrome Ottimizzato per Google Chrome