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STT: in assenza di risposte mobilitazione e sciopero il 17 dicembre

4 Dicembre 2013
FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS sulla vertenza della partecipata del Comune di Parma

Le OO.SS. ed i dipendenti di Stt dichiarano il loro stato di agitazione e la preoccupazione per il loro futuro lavorativo, perché, nonostante l’atteggiamento di collaborazione manifestato inizialmente da parte degli Organi direttivi di Stth e dell’Amministrazione Comunale, tutto sembra essersi fermato alla data del 20 Settembre, quando l’Assessore Ferretti, da poco insediatosi, aveva preso accordi con le OO.SS e l’Amministratore Unico di STTH di riunirsi al più presto per cercare di risolvere il problema occupazionale dei lavoratori della Holding.

Purtroppo, dopo quella data, l’Assessore Ferretti ha dimostrato la totale estraneità al problema, non accettando le richieste di incontro rivoltegli, richieste che si sono succedute incessantemente via via nel tempo fino ad oggi.

In assenza di risposte è proclamato il 17 dicembre prossimo uno sciopero con presidio sotto la sede del Municipio in piazza Garibaldi.

Se da una parte leggiamo sui giornali frasi diffuse dall’Assessore, che parlano di GRUPPO PARMA, intendendo con questo slogan il Comune e le sue partecipate (che è tale anche per Legge, in quanto si parla dal 2014 di Patto di Stabilità per le amministrazioni pubbliche e le  partecipate), dall’altra abbiamo  un silenzio troppo rumoroso che si traduce in un abbandono per inerzia di dieci lavoratori di una partecipata del Comune di Parma che rischiano il licenziamento (tra l'altro a breve se il Governo non rinnoverà la cassa straordinaria in deroga).

Attendiamo perciò con urgenza che il Primo Cittadino o l’Assessore preposto si occupino (preoccupino) fattivamente ed in tempi rapidi alla soluzione dei lavoratori di STTH.

Il futuro deve essere tale anche per i lavoratori di Stth che non possono addossarsi le colpe di un Governo e di Amministrazioni pubbliche che hanno creato partecipate con voragini di debiti, che oggi tutti  vorrebbero far scomparire.

Se la responsabilità esiste che venga addossata e fatta pagare con azioni di responsabilità ai politici che in primis hanno generato disavanzi e passività; i lavoratori dovranno essere gli ultimi a pagare per questo scempio e non l’inverso, come invece capita spesso in Italia.

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