Filcams e Fisascat intentano causa per comportamento antisindacale
Sale l’esasperazione
delle lavoratrici coinvolte nella vicenda del cambio appalto per le pulizie
presso la Stazione Sperimentale di Parma.
Come ricordano Filcams
Cgil e Fisascat Cisl di Parma, la cooperativa Leader Service, che si è
aggiudicata l'appalto alla SSICA (azienda come noto collegata alla Camera di
Commercio), non applica il contratto nazionale corretto, quello comparativamente rappresentativo,
ma bensì un contratto UNCI, che
è minoritario e di comodo, che comporta un notevole peggioramento
delle condizioni economiche e normative per le 12 lavoratrici che vi sono
addette.
Le lavoratrici già
colpite dalla drastica riduzione dello stipendio, con una diminuzione della
paga oraria da 7,30 euro l'ora circa a 5,20, e per giunta costrette, pena la
non assunzione, ad associarsi alla Cooperativa Leader Service, vedono ora
aggiungersi il danno alla beffa.
Ad oggi non è stato
loro corrisposto lo stipendio né consegnato il cedolino che sarebbe servito
loro per poter avviare le diffide
accertative presso l'Ispettorato del
Lavoro necessarie a tutelarle, così come previsto da circolare
Ministeriale datata 6 marzo 2012, nel recupero della differenze retributive tra CCNL corretto
e contratto UNCI.
A precisa richiesta
fatta dalle lavoratrici, la coop Leader Service ha risposto che lo stipendio
non sarebbe stato erogato prima del 15 maggio addossando la responsabilità alla
committenza.
Le organizzazioni sindacali
di categoria di Cgil e Cisl, a nome delle lavoratrici, manifestano il disagio
rispetto all'atteggiamento che la Stazione Sperimentale sta continuando a
tenere in questa vicenda. La committenza si è infatti sottratta ad ogni confronto
nonostante i vari tentativi fatti, non ha tenuto conto del Protocollo
provinciale che essa stessa, attraverso l'associazione che la rappresenta, ha
firmato, così come ha di fatto smentito lo stesso CCNL che essa applica ai
propri dipendenti il quale, con molta chiarezza, indica che non si possono
utilizzare in appalto aziende o cooperative le quali applichino contratti che
non garantiscano salari in linea con quanto stabilito dai contratti collettivi
di categoria stipulati dalle organizzazioni sindacali e dai datori di lavoro
comparativamente più rappresentativi.
É per tutelare
queste lavoratrici in una battaglia che, per le connotazioni, le implicazioni e
la particolarità della committenza in questione, va ben oltre la loro singola
vicenda, ma mette in discussione diritti e dignità del lavoro, che Filcams Cgil
e Fisascat Cisl nei giorni scorsi hanno intentato una causa per comportamento antisindacale ex art. 28 legge 300/70
di cui si stanno aspettando gli sviluppi.