Centinaia di persone all'assemblea convocata da sindacati provinciali di categoria di Cgil e Uil
Si è
svolta questa mattina, presso la Camera di Commercio di Parma, una
affollatissima assemblea dei lavoratori dei comparti pubblici del territorio
(il numero dei presenti, circa cinqucento, ha obbligato gli organizzatori a
spostare la sede dell'incontro già convocato nella sala consigliare della
Provincia). L'assemblea, convocata dai sindacati dei comparti pubblici di Cgil
e Uil, ha espresso a gran voce la richiesta di una maggiore unitarietà delle
organizzazioni sindacali su questa partita ed ha approvato un ordine del giorno
chiedendo che venisse consegnato nella stessa mattinata al Prefetto
"affinché si faccia portavoce al Governo del malessere oggi manifestato in
questa assemblea". Una delegazione si è dunque recata al termine
dell'incontro in Prefettura per soddisfare tale richiesta.
ORDINE
DEL GIORNO ASSEMBLEA LAVORATORI COMPARTI PUBBLICI DI PARMA
I lavoratori pubblici di Parma dei comparti
delle autonomie locali, Sanità, Ministeri, Agenzie Fiscali ed Enti Pubblici non
Economici sono riuniti oggi 27 luglio 2012 in assemblea presso la sala
consiliare della Provincia di Parma, in occasione della concomitante fiducia
posta dal governo al senato, per esprimere la propria preoccupazione nei
confronti di un D.L. - quello della revisione della spesa - che
provocherà, qualora approvato, non pochi danni agli operatori ed ai cittadini.
Un Decreto legge, quello sulla revisione
della spesa, che ridisegna completamente l’architettura istituzionale del
Paese, riducendo il perimetro d’intervento della pubblica amministrazione.
In pratica un D.L. che ha come finalità non
di riqualificare la spesa, tagliando gli sprechi, ma di ridimensionare il
servizio pubblico e diritti garantiti dalla Costituzione.
Al Servizio Sanitario nazionale saranno
sottratti 4,7 mld €, a cui vanno aggiunti gli ulteriori 8 mld € di tagli del
governo Berlusconi.
Tagli lineari che comporteranno una
riduzione copiosa dell’offerta sanitaria anche in regioni virtuose con bilanci
in ordine e buoni livelli di assistenza.
Il sistema sanitario italiano, tra le altre
cose, ha una spesa inferiore alla media OCSE e della UE, ma un livello
qualitativo elevato, secondo solo a quello francese.
Gli Enti di Ricerca, invece, presentano una
sequenza incomprensibile di penalizzazioni dovute ai tagli, i quali, in un
momento come quello attuale, risultano inopportuni, poiché gli investimenti
sulla ricerca sono fattori strategici di crescita.
Per le regioni e per gli enti locali i
tagli corrispondono ad oltre 7 mld €, a cui vanno aggiunti quelli
dell’esecutivo precedente.
Questi tagli metteranno a rischio la
continuità dei servizi che le autonomie locali erogano alle persone,
l’occupazione, fino all’estensione delle forme di dissesto finanziario.
Nei Ministeri il taglio sarà pari a 5 mld
€; altri tagli riguarderanno gli Enti Pubblici non Economici [INPS-INAIL etc],
nonché le Agenzie Fiscali, le quali saranno oggetto di accorpamenti a seguito
di un altro DL.
Decreto che ridurrà gli organici con
inevitabili ripercussioni per il contrasto all’evasione fiscale, la quale
corrisponde in Italia al 18% del PIL.
I lavoratori sono molto preoccupati,
inoltre, ed esprimono la propria indignazione verso un D.L. che:
§
riduce
le dotazioni organiche per le funzioni centrali pari al 10% della spesa
complessiva relativa al numero dei posti in organico. In particolare questa
riduzione si aggiunge, per i lavoratori delle Agenzie Fiscali e Ministero della
economia e Finanza, all’altro 10% del D.L. 87/12;
§
riduce
il numero di dipendenti delle autonomie locali, attraverso la determinazione
degli organici negli enti locali tenendo conto del rapporto dipendenti e
popolazione;
§
riduce
i posti letto ad un livello non superiore a 3,7 posti per mille abitanti, la
cui ricaduta sarà inevitabilmente sulle classi meno abbienti e sui livelli
occupazionali nel settore pubblico e privato;
§
riduce
la sicurezza dei cittadini poiché le assunzione del comparto sicurezza e nei
vigili del fuoco potrà avvenire nel limite del 20% della spesa dei cessati dal
servizio fino al 2014 e nel 2015 nel limite del 50%;
La FP CGIL, la FLC CGIL, la UIL FPL, la UIL
PA e la UIL RUA non sono contrari ad una revisione della spesa che colpisca gli
sprechi e le consulenze, ma ritengono inaccettabile i tagli lineari presenti in
questo D.L. che mettono a rischio i servizi ai cittadini ed i livelli
occupazionali.
Con il presente documento i lavoratori
riuniti oggi in assemblea chiedono che il Parlamento, nella propria autonomia,
apporti le modifiche necessarie ad un decreto figlio solo di una filosofia
liberista che ridurrà fortissimamente lo stato sociale in questo paese.
Altresì i lavoratori danno mandato alle organizzazioni
sindacali affinché continui una forte mobilitazione sino allo sciopero per
cambiare un impianto che produce danni occupazionali in tutti i settori, senza
contrastare i veri sprechi nel nostro Paese.
I lavoratori chiedono di consegnare il
documento approvato al Prefetto affinché si faccia portavoce al Governo del
malessere oggi manifestato in questa assemblea.
Chiedono, inoltre, che il presente sia
consegnato agli organi di stampa.
Parma lì 27 luglio 2012 APPROVATO DAI LAVORATORI