Tracciati gli impegni della categoria per il prossimo quadriennio per i lavoratori dei comparti coinvolti, dalle TLC alle poste alla produzione culturale
Il VI Congresso della SLC CGIL di Parma conferma alla guida del sindacato delle comunicazioni Davide Fellini, eletto all'unanimità a margine dell'assise dall'Assemblea Generale.
Il congresso è stata l'occasione per rinnovare i due più importanti organismi di categoria, il Direttivo e l'Assemblea generale, che insieme alla segreteria saranno impegnati nel prossimo quadriennio a dare attuazione a quanto definito nel documento politico approvato, anch'esso all'unanimità, oltre che alle indicazioni che arriveranno dai congressi regionale e nazionale.
L'SLC intende essere in campo per un nuovo modello sociale e di sviluppo economico, nazionale ma anche europeo e globale, ambientalmente sostenibile, alternativo a quello imposto dalla globalizzazione neoliberista basato sulla riduzione dei diritti, la precarizzazione, la frantumazione dei processi produttivi, la flessibilità esasperata, l'impoverimento del ceto medio e delle classi già più povere.
L’azione politica e contrattuale dovrà avere come obiettivi principali: il contrasto ad appalti ed esternalizzazioni per via contrattuale e la modifica delle relative norme di legge; la tutela della salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro; l’approvazione della legge sulla rappresentanza e rappresentatività; l’attuazione per via contrattuale e normativa di quanto scritto nella Carta dei Diritti (soprattutto rispetto a lotta alla precarietà, parità di diritti e inclusione con particolare attenzione ai giovani) e nella piattaforma “Tutte, Insieme. Vogliamo Tutto”; l’attuazione del Piano del Lavoro; l’aumento reale delle retribuzioni e del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori.
Per raggiungere tali obiettivi ocorrerà un cambiamento culturale dei lavoratori e della società da perseguire con l’ascolto, il dialogo e il confronto, prima di tutto con i lavoratori ma anche coinvolgendo l’associazionismo, i movimenti e la politica. Oltre a ciò sarà fondamentale un ripensamento della struttura organizzativa capace di intercettare le mutate esigenze del mondo del lavoro, ed in un rinnovato rapporto tra categorie e confederazione, in particolare per quanto riguarda l'azione contrattuale.
Nei settori strategici come quelli delle telecomunicazioni, dei servizi postali e della produzione culturale, oltre che per il paese in genere, occorre pretendere politiche industriali nazionali che definiscano obiettivi, strategie di sviluppo, investimenti ed incremento dell’occupazione, a beneficio di non solo dei lavoratori ma dei cittadini tutti.
Solo così si potranno trovare le risorse per ridurre le disuguaglianze, la povertà e salvaguardare il welfare ed il sistema previdenziale pubblici.