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Servizio spazzamento: lettera aperta al sindaco Vignali

10 Ottobre 2008
I sindacati di categoria: 'cosi' non va'. Si prepara lo sciopero

I sindacati di categoria del pubblicio impiego di Cgil, Cisl e Uil intervengono sulle modifiche introdotte dal Comune di Parma sul servizio di spazzamento cittadino con una lettera aperta...

'Caro Sindaco,

“Parma città più pulita” è un bello slogan che tutti i cittadini vedono sui mezzi Enìa, sui giornali, sui depliant che giungono nelle case.

C’è un .. però.

Se lo lasci dire dagli addetti ai lavori di cui, al termine dell’assemblea, ci facciamo portavoce: per la parte che riguarda lo spazzamento della Città, il piano di lavoro non va bene.

In particolare non va bene la modifica degli orari di lavoro.

Sicuramente la gente ora potrà apprezzare gli operatori al lavoro, vederli concretamente la mattina e il pomeriggio e questo è un bel colpo d’occhio per l’Amministrazione, specie davanti ai turisti che verranno a vedere la mostra del Correggio.

Ma Lei può davvero credere che lavorare di pomeriggio sia efficace? Per non parlare del sabato pomeriggio: Lei ce lo vede l’operatore lungo Strada Repubblica che dice alla gente “in vasca”: “Scusi può scendere dal marciapiede? Dovrei aspirare quattro cicche!”. Insomma, per farla breve: per gli operatori si tratta di molta vetrina e poca efficacia.

Certo, Lei potrà obiettare che lavorare di notte può infastidire i residenti.

Ma allora: perché si continuano a fare le movide? Quelle durano ore e ore, mentre un mezzo elettrico o manuale fa molto meno rumore, passa e se ne va: la strada è un campo libero su cui si può lavorare con maggiore qualità e celerità. Davvero è così molesto? Senza contare il fatto che i residenti nel Centro storico sono oramai pochi e comunque meno rispetto alle persone che di giorno si riversano sulle strade del Centro storico. La domanda è: perché una volta questo non era un problema e ora è diventato una sorta di attentato alla privacy? Ci pare che la tendenza sia quella di piegare “le regole comuni del convivere” ai desideri dei singoli e non viceversa. Crediamo che questa inversione delle priorità debba essere contrastata da chi – l’Amministrazione – è custode dell’ordinato funzionamento complessivo della città.

Certo, una volta la vecchia municipalizzata Amnu era la “costola” del Comune che si occupava degli aspetti tecnici su cui aveva un robusto mandato, mentre oggi il rapporto tra Comune e Enìa è oramai un rapporto tra cliente e fornitore di servizi. Però si fidi: così non va.

Per questo abbiamo indetto lo stato di agitazione e, fatte salve le prerogative di legge, se le cose non cambieranno intendiamo proclamare uno sciopero del settore per il prossimo 31 ottobre.

Distinti saluti.'

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