Questo sito non utilizza cookie per le proprie funzionalità o per mandarti pubblicità. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie tecnici per la gestione del sito. Per saperne di più clicca qui.
CGILParma.it


ISCRIVITI ALLA CGIL


Venerdì 29 Marzo 2024
HOME PAGE
CATEGORIE
SERVIZI
CHI SIAMO
ORARI-SEDI-TELEFONI
CONTATTACI

SENONORAQUANDO Parma, la nazionale italiana al Tardini per dire che "La violenza sulle donne è un problema degli uomini"

28 Maggio 2012
Martedì 29 maggio, ore 20.30

Martedì 29 maggio, alle ore 20.30, allo stadio Tardini di Parma, si terrà una partita amichevole ITALIA-LUSSEMBURGO, una partita prestigiosa che la Federazione Gioco Calcio ha deciso di "dedicare" al tema della violenza sulle donne e del femminicidio.

Slogan dell’iniziativa è: “La violenza sulle donne è un problema degli uomini. Insieme possiamo vincere questa partita”, e si inserisce nel contesto della campagna “Mai più complici”, promossa dal Comitato “SeNonOraQuando” nazionale.

Sarà presente una delegazione di SNOQ nazionale con 2 striscioni di 6 metri sugli spalti: uno avrà la scritta "Mai più complici" e l’altro "Se non ora quando".

Prima del calcio d’inizio verranno lanciati in aria 100 palloncini rosa. La FIGC metterà a bordo campo in zona televisiva uno striscione con il loro slogan "La violenza sulle donne è un problema degli uomini".

Verrà preparato da SNOQ nazionale un testo che sarà letto dallo speaker sempre prima della gara, e sarà dato ai telecronisti RAI.

Anche il Comitato SeNonOraQuando Parma sarà presente all’iniziativa con un banchetto (davanti allo stadio) per la raccolta firme per la petizione contro la violenza.

Tutte le simpatizzanti del Comitato saranno ospitate gratuitamente in un settore dello stadio Tardini. È possibile partecipare inviando NOME COGNOME E DATA DI NASCITA all’inirizzo mail senonoraquandoparma@gmail.com (vale anche per gli uomini).


Mai più complici

Cinquantaquattro. L’Italia rincorre primati: sono cinquantaquattro, dall’inizio di questo 2012, le donne morte per mano di uomo. L’ultima vittima si chiama Vanessa, 20 anni, siciliana, strangolata e ritrovata sotto il ponte di una strada statale. I nomi, l’età, le città cambiano, le storie invece si ripetono: sono gli uomini più vicini alle donne a ucciderle. Le notizie li segnalano come omicidi passionali, storie di raptus, amori sbagliati, gelosia. La cronaca li riduce a trafiletti marginali e il linguaggio le uccide due volte cancellando, con le parole, la responsabilità. E’ ora invece di dire basta e chiamare le cose con il loro nome, di registrare, riconoscere e misurarsi con l’orrore di bambine, ragazze, donne uccise nell’indifferenza. Queste violenze sono crimini, omicidi, anzi FEMMINICIDI. E’ tempo che i media cambino il segno dei racconti e restituiscano tutti interi i volti, le parole e le storie di queste donne e soprattutto la responsabilità di chi le uccide perché incapace di accettare la loro libertà.

E ancora una volta come abbiamo già fatto un anno fa, il 13 febbraio, chiediamo agli uomini di camminare e mobilitarsi con noi, per cercare insieme forme e parole nuove capaci di porre fine a quest’orrore. Le ragazze sulla rete scrivono: con il sorriso di Vanessa viene meno un pezzo d’Italia. Un paese che consente la morte delle donne è un paese che si allontana dall’Europa e dalla civiltà.

Vogliamo che l’Italia si distingua per come sceglie di combattere la violenza contro le donne e non per l’inerzia con la quale, tacendo, sceglie di assecondarla.

Comitato promotore nazionale Senonoraquando, Loredana Lipperini, Lorella Zanardo-Il Corpo

CONDIVIDI


SU WHATSAPP
SU TWITTER
SU FACEBOOK




A cura dell'Ufficio Stampa e del Centro Sistemi Informativi CGIL di Parma © Copyright 2000-2024
Ottimizzato per Google Chrome Ottimizzato per Google Chrome Ottimizzato per Google Chrome Ottimizzato per Google Chrome Ottimizzato per Google Chrome