A rischio il servizio degli sportelli immigrazione di Parma. La denuncia della Fp Cgil provinciale
La Fp Cgil di Parma ha inviato una lettera al prefetto Viana, al questore Longo, al presidente della Provincia Bernazzoli e al commissario straordinario Ciclosi per sottoporre loro una delicata questione che riguarda alcuni lavoratori a tempo determinato della pubblica amministrazione
È noto che presso gli uffici periferici del Ministero dell’Interno, anche di questa città, operano alcune unità di personale impiegate per le operazioni relative alle attività connesse al fenomeno migratorio.
“L'efficienza dei servizi pubblici – spiega Luisa Diana, della segreteria Fp Cgil provinciale – è un elemento che la nostra organizzazione sindacale ritiene fondamentale ed è per questo che, per quanto ci riguarda, è importante capire la situazione in cui verseranno gli Sportelli Unici per l'Immigrazione e gli Uffici Immigrazione delle Questure dal prossimo 1° gennaio”.
“Come è noto – prosegue la sindacalista – in tali Uffici, istituti per la regolarizzazione delle posizioni dei cittadini extracomunitari presenti sul territorio, operano lavoratori a tempo determinato (sei in totale) assunti con concorso pubblico nel 2008 e la cui scadenza del contratto è stabilita al 31 dicembre 2011. Dal 1° gennaio prossimo, dunque, si presenterà il problema di garantire servizi che fino ad oggi sono stati resi da questi lavoratori, con professionalità, verso i cittadini extracomunitari ed i cittadini italiani che sul lavoro degli immigrati fanno affidamento”.
Fino ad oggi la regolarizzazione del fenomeno immigrazione è stata affrontata con la “decretazione emergenziale” delle ordinanze di protezione civile ricorrendo sempre più al lavoro precario. Una scelta che la Fp ritiene inaccettabile mentre sarebbe indispensabile la strutturazione degli Uffici con dotazioni organiche certe al fine di assicurare un servizio di qualità. Per questo è necessario che i sei lavoratori a tempo determinato vengano confermati nei loro contratti, avviando, altresì, il superamento delle norme che attualmente impediscono processi di stabilizzazione.
Alla luce di tali considerazioni la Fp Cgil di Parma ha chiesto appunto
alle istituzioni preposte di sollecitare gli organi superiori per l’apertura di
un confronto che permetta di affrontare le questioni poste e ricercare le
possibili soluzioni.