FILCTEM, FEMCA, UILTEC: “Dai lavoratori del settore della provincia di Parma un grande segnale di partecipazione”
Macchine ferme, turni sospesi e aziende ferme, adesione all'80%. Rispondono così i lavoratori della settore Gomma&Plastica della provincia di Parma al tentativo di demolizione del contratto Nazionale da parte delle federazioni degli industriali che, nonostante il periodo di grande ricchezza del settore, non intendono erogare la quota economica di salario sui minimi contrattata nell’ultimo accordo nazionale.
"Il tentativo, al di là dell'importo economico, è quello di derubricare e delegittimare la contrattazione Nazionale - dichiarano i segretari territoriali di FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UILTEC UIL, e continuano - un attacco alla contrattazione, ai diritti e al salario che le controparti stanno portando avanti a danno dei lavoratori. Se le aziende ritengono faziosa ed inutile questa mobilitàzione che si dissocino dalle Federazioni, invitandole a sedersi al tavolo della trattativa per trovare una soluzione alternativa alla mancata erogazione di 19 euro da Gennaio 2018, altrimenti sono anch’esse complici di questo sconsiderato modo di intendere il modello contrattuale".
Il settore della gomma plastica infatti, pur vivendo la grande competizione con altri mercati mondiali registra oggi, anche e sopratutto grazie ai suoi addetti, un momento di grossa crescita ed espansione che non trova spiegazione nella decisione di non riconoscere l’aumento economico.
Questo è ciò che ha portato ieri, in occasione dello sciopero nazionale indetto da FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UILTEC UIL, davanti alla federazione Gomma&Plastica in Via San Vittore a Milano, più di 3000 lavoratori provenienti da tutt'Italia per chiedere la riapertura di un tavolo di confronto con le controparti per affrontare il problema dello scostamento inflattivo così come definito nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore.
"Ora sono previste altre 8 ore di sciopero da qua alla fine di gennaio 2018 da gestire provincialmente. Non si escludono anche manifestazioni locali e scioperi frazionati ad ore e tutto quanto sarà necessario per portare avanti questa battaglia sui diritti, che in questo caso si esprime nella corretta intepretazione del Contratto Nazionale", concludono le segreterie territoriali di FILCTEM, FEMCA e UILTEC.