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“Scioperi e disinformazione: lo strano caso della Gazzetta di Parma”

17 Novembre 2013
Nota stampa di MASSIMO BUSSANDRI, segr. gen. CGIL Parma

“Nel ringraziare le centinaia di lavoratori, pensionati e studenti che venerdì scorso hanno preso parte alla manifestazione di Piazza Garibaldi per cambiare una legge di stabilità sbagliata e iniqua, e nel ringraziare anche le tante testate on line che hanno “coperto” l'evento con rigore e puntualità, in alcuni casi oserei dire “con passione”, mi si permetta anche di rilevare l'unica nota profondamente stonata della giornata: l'assoluta distrazione della “Gazzetta di Parma”. Una distrazione non nuova, quella del maggior quotidiano cartaceo locale, ma che nell'occasione ha assunto, a mio parere, i voluti contorni del “dispetto”, annegando la manifestazione unitaria (alla quale vengono dedicate invero poche righe) in un più ampio e strutturato articolo posizionato a pagina 14 dell'edizione di sabato e titolato “Tagli e riforme della scuola. Studenti e docenti in piazza”.

Così facendo, il quotidiano locale pratica cattiva informazione sotto almeno due profili.

Il primo, elide dalla scena la protesta dei tanti pensionati e dei tanti lavoratori dei settori pubblici e privati, dalle fabbriche agli ospedali, che ieri hanno aderito allo sciopero proclamato da Cgil, Cisl e Uil e che, certamente insieme a molti docenti, riempivano le piazze di questa regione.

Il secondo, attribuisce al corteo partito da barriera Bixio la titolarità esclusiva della protesta studentesca, omettendo la presenza in Piazza Garibaldi, accanto ai lavoratori e ai pensionati, di numerosi studenti universitari riuniti sotto le bandiere del loro sindacato e di un pezzo non secondario del loro associazionismo.

Quali le ragioni di simile, deliberata scelta? Solo il consueto scarso “feeeling” per le mobilitazioni sindacali del maggior quotidiano cartaceo locale, non fosse altro che per ragioni di assetto proprietario?

O forse la stizza dettata dal dover avere fin troppo a che fare con il sindacato, in questo periodo, in virtù della preoccupante vertenza apertasi in “Gazzetta” e nel gruppo di Radio e Tv Parma (i cui tecnici hanno ieri massicciamente aderito allo sciopero, e che forse da quel gruppo meriterebbero più rispetto)?

Non voglio andare oltre nelle supposizioni, ma resto profondamente convinto che la “Gazzetta”, per ciò che ancora rappresenta in questo territorio, avrebbe il dovere morale di un'informazione certamente migliore e meno legata alle contingenze politiche, e più adeguata a raccontare i disagi di una stagione difficilissima anche per Parma. Forse, praticandola, tamponerebbe anche la disaffezione dei tanti lettori che negli ultimi anni l'hanno abbandonata, e metterebbe in cassaforte risultati economici più tranquillizzanti.

Sono consapevole che questa nota polemica potrebbe “costare” alla mia organizzazione anche gli scarsi (scarsissimi) spazi che il quotidiano locale dedica alle nostre iniziative, ma la nostra dignità è la stessa dei lavoratori di Radio Tv Parma che venerdì scioperavano e che, con l'assenza di immagini ai Tg, hanno testimoniato la protesta del Paese reale più di mille riprese televisive”.

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