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Sanatoria, troppi rigetti

18 Novembre 2010
Cosa chiedono i lavoratori migranti

La drammatica protesta dei cittadini immigrati di Brescia e Milano ha messo in evidenza la condizione di disperazione di molti lavoratori migranti: nessuno, infatti, è disposto a rischiare la vita, se non spinto da vera e profonda disperazione!

 

La sanatoria del settembre 2009 ha dato l'illusione a molti di poter ottenere, finalmente, il tanto desiderato permesso di soggiorno e, con esso, il diritto ad una vita “alla luce del sole” e ad un lavoro regolare. Purtroppo, truffe a danno dei migranti e cavilli legislativi rischiano di far sfumare per molti questa speranza, spingendo di nuovo nel buio della clandestinità e nel lavoro nero centinaia e centinaia di persone.

 

Per la loro dignità, i lavoratori migranti della Cgil chiedono a gran voce che venga concesso un permesso di soggiorno a tutti coloro che, essendosi autodenunciati in occasione della sanatoria e non avendo mai commesso reati, hanno l'unica colpa di aver ricevuto il foglio di espulsione in passato a causa della loro condizione di clandestini. Più in generale, si chiede che l'art. 18 della legge Bossi-Fini possa essere applicato anche a quei lavoratori che, privi di un regolare permesso di soggiorno, vengono sfruttati “in nero” da datori di lavoro senza scrupoli, per niente interessati alla loro regolarizzazione.

 

Ma anche i lavoratori immigrati già regolarmente soggiornanti da anni stanno vivendo un momento di difficoltà perché anche loro, come molti lavoratori italiani, soffrono per l'attuale grave crisi economica. Alcuni hanno perso o stanno per perdere il lavoro. Per questo chiedono una deroga alla legge che consenta la proroga del permesso di soggiorno in attesa di una nuova occupazione, senza che la paura di una espulsione si aggiunga alle già gravi difficoltà connesse alla perdita del posto di lavoro.

 

I lavoratori migranti insieme alla Cgil chiedono inoltre al governo di non procedere con i tagli del personale a tempo determinato degli sportelli unici presso le prefetture: é anche grazie a questi lavoratori che i tempi di attesa dei cittadini immigrati per ottenere risposta ad importanti richieste quali la ricongiunzione familiare si sono ridotti notevolmente, con ricadute positive su vari aspetti della vita quotidiana dei lavoratori migranti e delle loro famiglie.

 

La settimana scorsa, in un incontro con il Responsabile dello Sportello Unico della Prefettura, sono stati comunicati i dati relativi ai rigetti delle richieste di emersione presentate a Parma: su un totale di 3239 richieste, sono stati concessi 2740 permessi, 173 sono i rigetti già definiti, 260 le posizioni ancora da definire, per il resto si attendono ancora risposte dalla Questura o integrazione di documenti. Anche a Parma, quindi, più di 400 richieste verranno probabilmente respinte.

 

Per chi è destinatario, come erano i lavoratori di Brescia, di doppia espulsione, la Cgil chiede a gran voce che venga concesso un permesso di soggiorno a tutti coloro che, essendosi autodenunciati in occasione della sanatoria e non avendo mai commesso reati, hanno l'unica colpa di aver ricevuto il foglio di espulsione in passato a causa della loro condizione di clandestini.

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