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Riorganizzazione ASP Ad personam: "Non mercificate i servizi"

21 Ottobre 2009
I sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil intervengono sul progetto presentato dal Comune di Parma

Dopo la presentazione alla stampa da parte dell’Amministrazione comunale di Parma della proposta di riorganizzazione dell’Asp “Ad Personam”, i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil  in attesa di riprendere il confronto con l’assessorato, intendono sottolineare il punto di vista di chi rappresenta gli anziani e i bisogni delle loro famiglie.

 

È urgente conoscere che cosa farà l’Amministrazione comunale da oggi al 2012, data in cui si prevede che verranno terminati i lavori di realizzazione delle nuove strutture Asp, per migliorare le condizioni attuali in cui sono costretti a vivere gli anziani ospiti dell’Azienda. Condizioni che il sindacato pensionati ha già da tempo denunciato insieme al complessivo scadimento del livello di servizio, segnalando problemi che vanno dagli eccessivi ricoveri ospedalieri, alla mancanza di socializzazione, piuttosto che alla scadente distribuzione dei pasti.

 

Altro tema importante da affrontare è la certezza che nella proposta dell’assessore Lasagna non siano contemplate riduzioni relativamente al numero dei posti convenzionati previsti oggi in Asp: si parla di 60-80 posti in più non convenzionati, ma non è la stessa cosa; per le famiglie significherebbe infatti costi maggiori rispetto ai posti convenzionati.

 

I sindacati pensionati inoltre chiedono che nella riorganizzazione non sia assolutamente compreso alcun aumento della retta che gli anziani e le loro famiglie pagano attualmente, retta già molto onerosa.

 

Quanto al merito della proposta, gli anziani non autosufficienti di questa città hanno bisogno di un luogo dignitoso e appropriato in cui vivere con un buon livello di assistenza socio sanitaria. L’Asp è di proprietà del Comune di Parma e lo stesso deve garantire lo standard di qualità previsto dalle norme regionali ma anche dal senso di responsabilità che deve appartenere a chi amministra e deve provvedere al benessere dei propri cittadini, giovani e anziani. Il Comune deve quindi assicurare questo standard anche nel momento in cui affida al privato la gestione di servizi pubblici, in particolar modo quando si tratta di persone, dei nostri anziani, di coloro che hanno contribuito a rendere ricca e bella la nostra città e non possono oggi essere considerati solo posti letto o merci in funzione di un profitto.

 

Il progetto del Comune fa intravedere un’Asp completamente affidata al privato: i sindacati pensionati, pur non ideologicamente contrari ad un privato sociale che già da tempo nella nostra provincia integra il servizio pubblico, si chiedono, in ultima istanza, a quale deriva potrebbe portare una progettualità totalmente orientata all’esternalizzazione di servizi così sensibili.

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