I lavoratori del Teatro Regio chiedono al Presidente della Fondazione, il sindaco Vignali, di contenere gli sprechi e riconoscere l'impegno delle maestranze
Lettera aperta al Presidente della Fondazione Teatro Regio,
Sindaco di Parma dott. Pietro Vignali
"Egregio Presidente,
solo alcuni mesi fa – a fronte della particolare gravità dei tagli sul sistema di contribuzione pubblica e privata per il settore della produzione culturale – richiamammo preoccupati la Sua attenzione e quella del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro Regio ad una urgente tensione a comportamenti etici, responsabili e sostenibili da parte di tutti.
Le lavoratrici e i lavoratori del Teatro stanno già facendo, in tal senso, la loro generosa parte, attraverso la razionalizzazione dell’organizzazione del lavoro (contenimento degli straordinari, moderazione salariale) e la sottoscrizione di uno strategico accordo sindacale finalizzato al consolidamento delle maestranze del Teatro (sulla base di criteri di sostenibilità economica, responsabilità e tempi concordati).
Rimangono tuttavia, ad oggi, ancora sensibili margini per ridurre sprechi e sperequazioni, non più tollerabili e certamente non ascrivibili ai lavoratori.
Ora, in tutta sincerità, Le chiediamo: non sarebbe meglio, a pochi giorni dall’inizio del Festival Verdi, ma ancora nell’incertezza di calendario, titoli e produzioni proprie della prossima stagione lirica (che rappresenta il lavoro per chi vive di teatro), puntare a recuperare uno stile di sobrietà e di rispetto per il particolare momento di crisi generalizzata del Paese e del nostro territorio?
Ad esempio, le cene dopoteatro, che sarebbero in calendario il 2 il 12 ottobre, non rispondono – come già avevamo convenuto in occasione della recente messa in scena di Tosca – ad alcuna logica artistica, ma piuttosto ad una rappresentazione autocelebrativa per i pochi e soliti noti.
In un periodo così delicato e di lunga recessione per il Paese e per tutto il territorio di Parma, la cultura ha bisogno di continuare a vivere e produrre bellezza, per far riflettere, condividere, solidarizzare; e non è la sua vocazione, tantomeno in una fase come quella che stiamo attraversando, quella di creare occasioni che possano risultare di spregio per coloro il cui lavoro è oggi precario, in forse o già perso – anche all’interno dello stesso Teatro.
Confidando nell’attenzione dovuta, chiediamo dunque un Suo tempestivo intervento orientato a ridimensionare gli sprechi e gli inutili sfarzi, e a provvedere affinché la riduzione dei costi, indispensabile in un momento come questo, non risulti, come troppo spesso succede, solo ed
unicamente a carico dei lavoratori".
Distinti saluti
Assemblea (25 settembre) delle lavoratrici e dei lavoratori della Fondazione Teatro Regio
Segreteria provinciale SLC Cgil, Silvia Avanzini