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Rinnovi RSU: la FILCTEM CGIL si conferma in Glaxo ma la preoccupazione è sull'occupazione

13 Marzo 2017
Dal 2018 si rischia un abbattimento della produzione del 50%

Alla GlaxoSmithKline di S.Polo di Torrile (oltre 700 dipendenti) la FILCTEM CGIL Parma si conferma il sindacato maggiormente rappresentativo con l'elezione di 11 delegati sindacali su 11 disponibili e di 6 delegati della sicurezza su 6 disponibili.

Ma la FILCTEM CGIL di Parma e i suoi delegati dovranno affrontare ben altre sfide nei prossimi mesi.

Infatti, nel settembre scorso le rappresentanze sindacali sono state informate dell'accordo di vendita da parte di GSK (GlaxoSmithKline) del portafoglio anestestici ad Aspen che si perfezionerà nei prossimi mesi con la produzione dei prodotti delocalizzata in territorio extra-europeo e in aggiunta a questo l’azienda ha comunicato che è in atto una “probabile” vendita degli anestetici Janssen a Piramal con una “probabile” futura produzione in India ed è stato già deciso da tempo che gli oncologici saranno prodotti nei prossimi anni da Novartis.

I dati sul prossimo quadriennio sono preoccupanti: se dalla produzione vengono tolti i lotti di Aspen, i lotti di Janssen e gli oncologici di Novartis si avrà un abbattimento della produzione dal 2018 di circa il 50% della produzione e ad oggi non si ha nessuna evidenza di investimenti sul sito di Parma.

Nel mese di Aprile la Regione Emilia Romagna si è impegnata tramite il suo assessorato alle politiche produttive ad incontrare le parti e la Gsk si è impegnata a fornire importanti elementi riguardanti il futuro dello stabilimento di Parma.

Appare assai evidente che la situazione sia molto grave anche perché, ad oggi, non esiste un piano industriale a garanzia dei posti di lavoro nei prossimi anni.

È naturale la forte preoccupazione di queste scelte soprattutto dal punto di vista occupazionale visto che il sito di San Polo di Torrile ad oggi occupa più di 700 persone che verranno coinvolte (fino a diversa comunicazione) nel riassetto produttivo deciso dalla casa madre. Siamo quindi di fronte ad una forte contrazione dei farmaci prodotti a Parma (si parla di decine di Milioni di farmaci) che rappresenteranno un quantitativo difficilmente sostituibile con altri prodotti in crescita che saranno la cui produzione sarà delocalizzata in territorio extra-europeo.

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