Monti cessi il prelievo e restituisca l'Iva non dovuta sulla TIA a 6 milioni di famiglie
La Cassazione, con la sentenza dell'8 marzo n° 3756, ha confermato definitivamente l'illegittimità dell'IVA sulla TIA. Tale sentenza smentisce e censura il comportamento del Governo precedente, che le aveva provate tutte per raggirare 17 milioni di cittadini interessati, declinando le proprie responsabilità ed ostinandosi a non dare applicazione ad una sentenza della alta Corte Costituzionale (n° 238/09) che ha stabilito che la TIA è una tassa e non una tariffa, pertanto sulla stessa non è applicabile l'IVA del 10%.
Il Governo ci aveva provato con la circolare n° 3/2010 del Ministero dell’Economia e delle Finanze e con un decreto interpretativo (D.L.78/2010), “cambiando” nome alla TIA da Tariffa di Igiene Ambientale (TIA 1) in Tariffa Integrata Ambientale (TIA 2), etichettandola come prestazione di servizio su cui è applicabile l'IVA. Ovvero ne aveva cambiato solo il nome senza cambiare la sostanza.
Mancando però il regolamento attuativo per la nuova TIA 2 il Governo aveva stabilito che ad essa andasse applicato il regolamento del 1999 della TIA 1, sulla quale l'IVA è stata dichiarata illegittima.
Federconsumatori ha fornito assistenza a migliaia di cittadini per la richiesta di rimborso di quanto illegittimamente pagato e per la cessazione dell’assoggettamento all'IVA della TIA. L’associazione ha vinto molti ricorsi presso i giudici di pace (Genova, Alessandria, Prato), ottenendo il rimborso di quanto illegittimamente addebitato ai cittadini.
Ora la Federconsumatori, anche a Parma, chiede al Governo Monti di chiudere la vicenda una volta per tutte, dando finalmente piena applicazione alla sentenza della Corte costituzionale e della Cassazione, restituendo l'IVA pagata indebitamente da milioni di cittadini attraverso uno storno sulle future bollette o consentendo la detrazione dell'importo non dovuto nelle dichiarazioni dei redditi. È chiaro che va trovata una soluzione urgente e politica da parte del Governo e del Parlamento.
L’associazione dei consumatori chiede inoltre che Federambiente e ANCI questa volta svolgano fino in fondo il loro ruolo, sollecitando il Governo ad assumersi le proprie responsabilità, dando applicazione alle sentenze senza in coerenza con i principi di equità e di giustizia tanto sbandierati in questi mesi.
Nel contempo Federconsumatori invita i
cittadini che ancora non lo avessero fatto, ad avanzare richiesta di immediata
cessazione dell’applicazione dell’IVA (senza aspettare il 1 gennaio 2013 quando
con la nuova tassa rifiuti comunque scomparirà) e di rimborso di quanto
indebitamente pagato alla aziende od ai comuni che applicano la TIA. A tal fine
è disponibile un apposito modulo reperibile presso la sede Federconsumatori di
Parma, in via Pintor, 1 e scaricabile dal sito dell’associazione.Si ricorda che
possono effettuare tale richiesta solo i cittadini di quei comuni in cui è
avvenuto il passaggio da TARSU a TIA.