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Ridurre i compensi per il 730, un'idea sconsiderata

29 Ottobre 2015
La Consulta nazionale dei Caf si è pronunciata così lo scorso 21 ottobre

Il già precario equilibrio economico-finanziario, dovuto ad anni di continue riduzioni dei compensi su 730 e ISEE e aumenti di adempimenti, che hanno per converso garantito un’evoluzione telematica alla PA e contemporaneamente una tutela ai cittadini, verrà ulteriormente intaccato da provvedimenti sconsiderati come quelli paventati in queste ore


La Consulta dei CAF ha appreso da alcune indiscrezioni di un intervento di riduzione dei compensi per l’assistenza ai contribuenti per il modello 730 - nella Legge di Stabilità 2016 – per somme che vanno dai 60 ai 100 milioni l’anno, su uno stanziamento annuo di 314 milioni. I compensi ai Caf sono stati definiti nel dicembre dello scorso anno, dal MEF, congiuntamente anche all’Agenzia delle Entrate nell’ambito di un cambiamento epocale del sistema di dichiarazione fiscale, noto come 730 precompilato, che ha portato per i CAF un aumento considerevole di carico organizzativo e di costi (archiviazione digitale, gestione delega del contribuente per l’acquisizione della precompilata) e non ultimo il nuovo sistema sanzionatorio che pone a carico del Caf non solo la sanzione ma anche l’imposta che prima pagava il contribuente. 

La rimodulazione dei compensi del decreto di dicembre, che conteneva oltretutto una clausola di rispetto comunque di un tetto di spesa, comportava di per sé un sostanziale risparmio se raffrontato alle annualità di costo precedenti e rappresentava a detta dell’Agenzia delle entrate e del MEF ed espilicitato nel decreto legge il giusto riequilibrio per i CAF, a fronte dei maggiori oneri loro affidati. La dichiarazione dei redditi 2015, con il nuovo regime, ha comportato un’attività svolta per il 90% dagli intermediari e per il 10% direttamente dai contribuenti col nuovo sistema on line. Il progetto d’incremento delle detrazioni mediche, farmaceutiche e scolastiche che saranno inserite nella precompilata 2016 proietterebbe queste percentuali verso una crescita sostanziale alla condizione però che i CAF possano continuare a sostenere la sperimentazione del sistema, garantendo un supporto che si è dimostrato indispensabile per la realizzazione della prima fase di questa riforma. 

Ciò non potrà avvenire se il già precario equilibrio economico-finanziario dei Caf, dovuto ad anni di continue riduzioni dei compensi su 730 e ISEE e aumenti di adempimenti , che hanno per converso garantito un’evoluzione telematica alla PA e contemporaneamente una tutela ai cittadini, verrà ulteriormente intaccato da provvedimenti sconsiderati come quelli paventati in queste ore. La collaborazione e l’apporto dei Caf, che ha permesso un reale miglioramento della tax compliance per milioni di contribuenti e migliorato il loro rapporto con la PA, rischierebbe di interrompersi complicando il percorso di attuazione della dichiarazione precompilata che i Caf potrebbero tornare a gestire secondo modalità meno complesse ed onerose rispetto a quelle più onerose e complesse della precompilata in quanto il taglio dei compensi non garantirebbe più l’equilibrio economico delle società dei Caf. 

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