Questo sito non utilizza cookie per le proprie funzionalità o per mandarti pubblicità. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie tecnici per la gestione del sito. Per saperne di più clicca qui.
CGILParma.it


ISCRIVITI ALLA CGIL


Giovedì 18 Aprile 2024
HOME PAGE
CATEGORIE
SERVIZI
CHI SIAMO
ORARI-SEDI-TELEFONI
CONTATTACI

Report OML Provincia, assunzioni: inversione di tendenza?

5 Ottobre 2010
Ghidini (segretario confederale Cgil Parma): "Attenzione a parlare di uscita dalla crisi"

È stato presentato questa mattina il Rapporto annuale dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Parma, “un lavoro – spiega Fabrizio Ghidini, segretario confederale della Cgil territoriale – come sempre puntuale e importante per la qualità dell’indagine e per gli utili spunti di riflessione che offre a chi, come il nostro sindacato, si occupa di analizzare in tutti i sui fenomeni un mondo complesso e variegato come quello del mercato del lavoro, nel tentativo anche di sviluppare strumenti di tutela e modalità operative più funzionali ai cambiamenti che si registrano”.

 

“Dai dati raccolti emerge un elemento senza dubbio importante: negli ultimi 12 mesi si è evidenziata un’inversione di tendenza rispetto alle assunzioni, con una ripresa degli avviamenti al lavoro nel territorio provinciale. Crediamo che questo dato non vada enfatizzato e che di per sé non rappresenti il segnale di un’imminente uscita dalla crisi”.

 

“A questo proposito – aggiunge Ghidini – vanno fatte alcune distinzioni. Innanzi tutto, la ripresa si registra maggiormente in alcuni settori, con particolare riferimento al commercio e al terziario (sia quello tradizionale, come il facchinaggio, che quello avanzato, come quello dei servizi di supporto alle imprese); per quanto riguarda l’industria, la crescita dell’occupazione interessa soprattutto l’alimentare, il metalmeccanico e il farmaceutico, ovvero i comparti quelli maggiormente orientati all’export. Va tuttavia evidenziato che, al contrario, l’edilizia non risente di questo trend positivo, avendo subito una forte battuta d’arresto a causa, soprattutto, del calo delle commesse pubbliche e delle difficoltà delle famiglie ad investire”.

 

“Vi è poi un’altra riflessione da fare – prosegue il segretario confederale -: attualmente nel nostro territorio vi sono quasi 3mila lavoratori in cassa integrazione ordinaria o straordinaria o che comunque usufruiscono di ammortizzatori sociali in deroga. Tenendo presente che fra poco tempo gli ammortizzatori sociali ordinari termineremmo e quelli in deroga scadranno il 31 dicembre, vi è il rischio concreto che vi sia un nuovo picco di disoccupati, a meno che il governo non adotti i provvedimenti del caso prorogano gli ammortizzatori in deroga. Ed è anche necessario che, a livello locale, proseguano tra parti sociali e istituzioni quel confronto serrato e quella collaborazione che hanno permesso negli ultimi due anni di attutire nella maggior parte dei casi di crisi aziendali le gravi ricadute occupazionali che si potevano temere”.

 

Un altro elemento critico, secondo la Cgil, è legato alla constatazione che molte delle aziende che hanno ripreso le attività, stanno operando con personale esterno o, quando ricorrono ad assunzioni dirette, lo fanno prediligendo i contratti a tempo determinato (mentre i rapporti di lavoro a tempo indeterminato registrano un –6%). “Sono meccanismi che andranno monitorati attentamente – osserva ancora il segretario Cgil – per evitare che scelte “congiunturali” si trasformino in una tendenza “strutturale” delle imprese che modificherebbe radicalmente il mercato del lavoro così come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi”.

 

“È dunque consigliabile evitare trionfalismi – conclude Ghidini – anche perché questa apparente inversione di tendenza non tiene conto dei lavoratori pubblici, mentre noi sappiamo che nell’ultimo anno sia nella pubblica amministrazione che, soprattutto, nella scuola, i posti di lavoro persi sono stati numerosi. Per noi la crisi non è finita, siamo quotidianamente impegnati nella gestione di crisi aziendali e nel tentativo di preservare i posti di lavoro non solo in termini quantitativi, ma anche qualitativi. È questo oggi infatti il tema scottante su cui aprire un confronto, non a caso il settore dove l’occupazione sta aumentando è il terziario, che offre professioni a più basso reddito e maggiormente precarie”.

CONDIVIDI


SU WHATSAPP
SU TWITTER
SU FACEBOOK




A cura dell'Ufficio Stampa e del Centro Sistemi Informativi CGIL di Parma © Copyright 2000-2024
Ottimizzato per Google Chrome Ottimizzato per Google Chrome Ottimizzato per Google Chrome Ottimizzato per Google Chrome Ottimizzato per Google Chrome